17 marzo 2009

Panificio Atti - Bologna

Dove: Via Drapperie 6 - Bologna
Da provare: tortellini originali bolognesi, raviole sfogliate, torta alle tagliatelle, crocette
Lascia perdere: zoccoletti (secchi!)
Pro: Locale storico d'Italia, specialità bolognesi, sfiziosità, etichette simpatiche fatte ancora a mano
Contro: prezzi altissimi, nessun parcheggio (pieno centro), roba fresca e vecchia allo stesso tempo (dipende dalla fortuna), appena entri ti chiedono subito cosa vuoi (volevo guardare prima...!)

Atti è un pezzo di storia di Bologna. Negozio storico, aperto da oltre un secolo, frequentato anche da G. Carducci e G. Morandi, in quel di via Drapperie, tra i viottoli del Mercato di Mezzo. Nato in origine come fornaio ora occupa tre vetrine: salumificio, gastronomia, panificio con pasta fresca e pasticceria. Il capostipite fu Paolo, a cui si sono succedute le generazioni successive, senza mai chiudere il negozio. Non so quale altra attività ha resistito così a lungo, mi viene in mente la pasticceria Gamberini in Ugo Bassi che so aperta dai primi del Novecento e probabilmente anche La Coroncina in via Indipendenza.
Il bolognese si sa, non va a far spesa regolarmente al Mercato di Mezzo e/o da Atti, perchè sa di lasciarci troppi soldi. Però quella volta che capita lì, non può non comprare qualcosina. Io oggi due cosette di pane e pasticceria, due di frutta e verdura e un po' di formaggio ci ho lasciato quasi trenta euro. Esagerati! Solo da Atti per un po' di pane e due dolcetti ho speso una decina di euro.
Per darvi un'idea dei prezzi di Atti, ho sottomano lo scontrino che ho tenuto per scrivere questo post. Il pane costa (udite udite) € 6,80 al chilo. I salatini € 37 al chilo (ne ho preso un'etto e qualche grammo e ho speso circa 4 euro!), le raviole € 29 al chilo. Se dovessimo comprare il pane qui tutti i giorni ci andrebbe uno stipendio medio! Quindi Atti continua a sopravvivere grazie alla toccata e fuga dei miei concittadini, sopratutto magari anziani residenti in zona, studenti che non conoscono bene la città, professionisti di passaggio e qualche turista.
Se il pane costa così non oso pensare quanto costa la gastronomia, che francamente non ho ancora provato. Certo che in tempi di crisi, sarebbe opportuno da parte di certi commercianti, piuttosto che tenere i negozi semivuoti, andare incontro alla gente, che con tali prezzi guarda e non entra. In fondo è cibo, non oro!
All'interno il locale è ancora come una volta, con l'addetto seduto alla cassa dove paghi prima di aver ritirato la roba.
Ci sono molte sfiziosità: vari tipi di pasta fresca ripiena come i già citati tortellini, tortelloni, ravioli, gnocchi (anche verdi) da loro promossi come fatti a mano.
Poi per il pane, famosa è la crocetta, come quella ferrarese, schiacciate al rosmarino o semi di papavero, che ho trovato un po' secca, ma buona e poi salatini, assaggiati, ma troppo salati e raviole, tante raviole, di tutti i tipi : rosse all'alchermes e glassate con vari tipi di glassatura. A me ha attirato la raviola sfogliata, leggerissima, friabile, ripiena di crema, una vera leccornia.
Vorrei rcordare che Atti è famoso anche per la torta con le tagliatelle, specialità bolognese, che oggi avevano in formato mignon. Ovviamente anche pinze e ciambelle a completare l'offerta.
Se non siete mai stati, è d'obbligo metterci piede almeno una volta stanziando una cifretta e comprando un po' di sfiziosità (il pane è mediocre, a parte le crocette).

2 commenti:

Angelus ha detto...

Sì é vero i prezzi sono molto alti. Ma se uno vuole solo pane o solo raviole e basta, vino ad Atti ci sono almeno 10 forni dove entri e prendi solo quelle cose lì. Io penso che la varietà (e quella c'è!!!) e la qualità perché c'è anche quella (io abito a 100 metri da Atti e spesso ci vado...) abbiano un prezzo. Così per i ristoranti e per ogni negozio o altro servizio...
Ciascuno sceglie liberamente in base al gusto e alla tasca... e siamo tutti contenti no?

Titti ha detto...

Siamo tutti contenti?!
Direi di no, o pensi di vivere in un mondo ideale?