17 luglio 2009

Lido di Casalecchio - Casalecchio di Reno (BO)

Dove: Via del Lido - Casalecchio di Reno (BO)
Pro: lido attrezzato lungo il fiume Reno con chiosco, sabbia riportata, lettini prendisole e grande spazio erboso; un lettino solo € 3
Contro: fiume non balneabile; zanzare dopo il tramonto
Oggi vi voglio far conoscere un luogo a Casalecchio di Reno, persino a me sconosciuto, bolognese di città, fino a qualche tempo fa.
Casalecchio non è un bel paese, così vicino a Bologna, addirittura adiacente, ma così lontano. Bisogna nascerci per viverci.
Nel centro resistono ancora vecchi esercizi con insegne degli anni Sessanta, ci sono molti palazzi popolari, all'interno della Galleria Ronzani un negozio sì e uno no ha cessato l'attività e le vie circostanti sono sporche e degradate. Che dispiacere accorgersi che il famoso ristorante pizzeria Vecchio Fiume, così in voga negli anni Novanta è chiuso e fatiscente. Nella fontanella sulla scalinata della galleria ho visto un extracomunitario che lavava il piccolo. Scene da fiume Gange, India.
Poi c'è la zona nuova del Meridiana, del Shopville. Lì va meglio. Poco consolante.

Come si intuisce facilmente dal nome, a Casalecchio passa un fiume, il Reno. Assolutamente non balneabile. Attraversa la cittadina, il che può essere pittoresco, sopratutto dal camminamento del Parco della Chiusa. Per accedere al parco della Chiusa, dove si trovano anche i resti delle ville dei Talon, l'entrata è in cima a via Panoramica.

La chiusa vista dal camminamento

Breve storia del Lido di Casalecchio


Il fiume Reno, oltre che vederlo da lontano lo si può avvicinare al massimo al cosidetto Lido di Casalecchio. Questa realtà, in estate molto frequentata sopratutto dai casalecchiesi, ha una lunga storia.
Alla fine del 1800, dopo la costruzione della chiusa, le piene del Reno avevano livellato il terreno e consentito la formazione di uno strato di terra, sul quale era poi cresciuta l'erba, formandosi un bel prato.
Pensare che allora l'acqua era così pulita che se ne faceva regolare uso alimentare e domestico! Ora non si può nemmeno immergere i piedi (questo rende l'idea di quanto inquinamento l'ultimo secolo abbia portato).
Durante il fascismo, l'entrata al parco fu messa a pagamento ed esso fu "attrezzato" con cabine e venditori di bibite. Il numero crescente di bagnanti (nei festivi si arrivava a punte di 10.000 persone), creò un'economia indotta. Nel 1933, visto il successo, si fecero le cose in grande: furono aggiunte docce, tende, ombrelloni, latrine e un ristorantino a buffet che serviva la fragrante frittura di pesce del Reno.
Dopo la guerra, fu costruita anche una balera di grandissimo successo, chiamata l'Isola Verde.
Purtroppo però, per inesperienza nel nuoto, poco diffuso, per scarsa conoscenza delle sorgenti gelide sotterranee del fiume, perchè in tanti per ignoranza facevano il bagno dopo pranzo, il fiume chiese il suo tributo e ci furono anche molte vittime (si parla di almeno un morto a stagione).
Con il boom economico degli anni Sessanta e la conseguente motorizzazione, iniziò il declino del Lido. La gente alla domenica preferiva al mare dei poveri il mare vero e si trasferiva in gita sulla riviera Romagnola.
Nel 1966 ci fu una devastante piena che distrusse tutto e nessuno ebbe più voglia di ricostruire fino al 1998, anno in cui l'amministrazione comunale ne decretò il restauro e la riapertura.

Oggi il Lido di Casalecchio è molto frequentato. Lungo la via Lido ricordiamo la storica pellicceria Lido e proprio difronte all'ingresso, il ristorante Lido, specializzato in cucina veneta.
C'è un chiosco iperfrequentato, con tanti tavolini, che serve dai gelati ai panini ai cocktail. Durante il giorno spara musica che si diffonde per tutto il lido (si poteva evitare) e alla sera accende i lumini sui tavolini, divenendo un meeting point anche piacevole, seppur alla buona.
L'ingresso è libero e il noleggio di un lettino prendisole costa solo 3 euro. C'è un riporto circolare di sabbia e tanta erba e un campetto di pallavolo.

Insegna del chiosco
Il chiosco
L'assembramento di tavolini sotto il salice
Devo dire che lo preferisco di gran lunga come parco. Entrando, basta allontanarsi qualche centinaio di metri dal caos di lettini e chiosco per trovare un ambiente più naturale vivendo il fiume (purtroppo un po' dall'alto, visto il dislivello di qualche metro dalla sponda) in relax sotto un albero.

Prato e alberi a ridosso del Reno: un relax più bello e naturale

14 luglio 2009

Bolognetti 09 - Bologna

Dove: Vicolo Bolognetti 2 c/o Quartiere San Vitale - Bologna
Pro: entrata gratuita
Contro: non c'è parcheggio, affollamento, musica assordante, covo di studenti
Lascia perdere: cenare lì
Pista grande nel chiostro
E così il rosso Comune di Bologna, con la scusa di concedere uno spazio giovanile, si è fatto imprenditore...numerosi sono infatti i punti bar all'interno del Bolognetti che elargiscono birra e alcolici in quantità, a prezzi non così politici...
Per chi non lo sapesse il Bolognetti 09 (chiamato anche Vicolo Bolognetti) è il piano terra all'interno del palazzo in Vicolo Bolognetti 2 (laterale di via San Vitale), attualmente sede del quartiere San Vitale. Certo fa strano sapere che al giorno qui c'è l'anagrafe, una scuola elementare, un punto di ascolto e tutti i servizi che una sede di quartiere può offrire, mentre alla notte un nugolo di studenti semiscoppiati assedia il Bolognetti facendone il punto di riferimento serale.
Che si fa qui? Essenzialmente si balla e beve (tanto). E le bottiglie vuote arrivano fin sotto il degradato portico della degradata via S. Vitale, ormai, assieme alla via Ferrarese (cinesi), un ghetto (pakistani e bangladesi).
Doppia discoteca, una più grande, nel chiostro coperto e una più piccola, nel cosidetto chiostrino. Impianti sonori di mezza tacca che sparano una musica gracchiante e a volume assordante, caos, affollamento (sopratutto il weekend), un turnover per i corridoi e un fuoriesci continui sul vicolo. Si balla male, la musica è poco orecchiabile, fastidiosa per le orecchie, le piste troppo buie.

Pista piccola nel chiostrino
In teoria si potrebbe anche mangiare, ma dopo avere visto l'improbabilità della sistemazione dei tavolini (buttati lungo i lati del chiostro in mezzo al viavai) e della "pizzeria", che altro non è che una piccola postazione gestita da un extracomunitario e una cassiera con pizze tonde e tranci già cotti, da riscaldare nel forno elettrico e di aspetto per nulla invitante, lasciati in una teca a calamitare batteri, sconsiglio decisamente di mangiare qui. Cibo non bello da vedere è cibo non buono da mangiare, come si suol dire.
Difficilmente, se non si appartiene al target suddetto, riuscire a rimanere per oltre dieci minuti.

1 luglio 2009

Forno Mazzini - Bologna

Dove: Via Mazzini 107/g - Bologna
Pro: tantissima varietà di lievitati dolci e salati
Contro: un po' cari
In via Mazzini c'è una panetteria pasticceria davvero traboccante di leccornie da "forno". Ci sono passata poco prima di mezzogiorno e c'era davvero l'imbarazzo della scelta. Bel pane, ma ben altro ha attirato la mia attenzione: brioches dolci e salate in tutte le fogge, pizza e pizzette, torta di riso, ciambella (in una teglia enorme da farsi tagliare a tranci), biscotteria da tè, crescente ai ciccioli e alle olive, focaccia all'olio in tranci e farcita, panini al latte al salame o prosciutto, pasta fresca di tutti i tipi e curiose torte a forma di brioche enorme alla crema o alla glassa...insomma a memoria mi fermo qui, ma lì c'è ancora molto altro. Ho scorto anche entrando, sulla sinistra, l'accesso al locale retrostante dove panificano, quindi questo panificio è proprio un forno, e ciò spiega la freschezza e l'abbondanza della loro offerta.



Un posto da tornarci per assaggiare qualcosa di diverso ogni volta.