28 settembre 2008

La Casona tutti fritti - San Giovanni in Persiceto (Bo)

Dove: via Bologna 114/b - San Giovanni in Persiceto (Bo)
Pro: parcheggio
Contro: ambiente non ben definito e caotico, menù coi prezzi solo all'entrata, costi aggiuntivi inaspettati
Più che la Casona tutti fritti potremmo dire...la Casona: siamo fritti!
Ho cenato ieri sera in questa "casona", effettivamente non so come altro potrei chiamarla: se fosse una trattoria sarebbe troppo grande; se fosse un ristorante troppo informale, assomiglia più ad un arci, a un cral, a un dopolavoro. E' molto caotico l'ambiente, troppo rumoroso, è ideale per i gruppi.
Ciò che mi ha stizzito di questo posto, non è tanto l'ambiente o la cucina che è discreta, seppur monotona (solo crescentine e tigelle e 1 primo piatto); bensì la "disinvoltura" con la quale sono riusciti ad appiopparmi dei costi aggiuntivi sul conto finale senza che io me ne accorgessi. E vi assicuro, sono ben allenata a non farmi fregare...eppure....ce l'hanno fatta lo stesso, complice, il cameriere simpaticone che si offre di portarti un po' di tutto e l'ambiente che non invita a essere troppo esigenti.
Spiego nei particolari ciò che intendo: all'entrata c'è il menù, ma complice la porta che si apre e si chiude in continuazione, la poca luce e la convinzione poi di ritrovarlo sul tavolo non lo leggi. Poi ti siedi al tavolo e arriva questo "simpaticone" (sicuramente allenato) che alla richiesta del menù ti dice che il menù è lui e "si fa a voce". Accondiscendo (sbagliando) e lui propone il menù casona spiegando brevemente che si tratta di un misto di tigelle e crescentine con affettati, sottoli, e quant'altro di solito ti aspetti con tigelle e crescentine. Ti aspetti la ciotolina di stracchino? Sì, anche perché in qualunque altro posto tu sia andato a mangiare crescentine te l'hanno sempre portata compresa nel prezzo. Il simpaticone, fervido di mestiere, rilancia : allora ragazzi c'è anche uno stufatino di fagioli, un frittino misto alla bolognese...insomma sì - il menù casona. Chiunque, dico chiunque, capirebbe che è un forfait. E, ovviamente, il non portarti il menù fa sempre parte della strategia.

Arriva questa tavolata di roba, abbondante per l'amor di Dio, ma assolutamente ridondante per due persone. Ecco! Quelle portate in più, mai richieste consapevolmente, come lo stufato di fagioli, il fritto misto, ( e lo stracchino) non servivano affatto per sfamare due persone, ma solo per accrescere il conto...infatti sono stati contabilizzati in aggiunta, solo alla fine si scopre che non facevano parte integrante del menù.
Lo scontrino parla chiaro...c'è il menù casona a 10 € a testa, il formaggio a € 2,50 (il famoso stracchino che ti aspettavi compreso e che non avresti mai ordinato sapendo di pagarlo a parte) , le varie cucina a € 7 che corrispondono allo stufato di fagioli (una ciotolina di tre micropezzi di salsiccia con pochi fagioli, quindi carissimo e che non avresti mai preso) e poi il fritto misto a € 3,50 (che non avresti preso...e 3).
Ovviamente ho dovuto farmi la doggy bag...La cucina? C'è solo quello che ho preso io e il tutto era così salato che a distanza di ore bevevo e bevevo acqua.
Una cosa è certa, loro mi hanno cavato dalle tasche a mia insaputa 13 euro, ma hanno perso per sempre una cliente.

26 settembre 2008

Hotel ristorante Masseria Chiancone Torricella - Martina Franca (TA)

Ho soggiornato in questa masseria qualche notte e ho cenato alcune sere nel suo ristorante.
Devo dire che purtroppo mi ha lasciato un po' delusa. Mi aspettavo più abbondanza nella scelta e nelle porzioni.
La sala ristorante all'interno è carina, rustica, ricavata nel tipico ambiente della masseria, con soffitti a volta e muri grezzi. L'ambiente è tranquillo, le luci sono soffuse e ciò rende l'atmosfera discretamente intima ed elegante. Proprio per questo ci si aspetterebbe molto di più dalla cucina.
Bisogna sapere che questa masseria è situata nella Valle D'Itria, a qualche km da Martina Franca, in uno dei punti più alti della Puglia, a circa 500 metri di altezza e quindi la temperatura è sempre 5°/6° inferiore rispetto al livello del mare. Lo staff, nonostante fosse oltre il 20 agosto, e fuori facesse meno di 20° si incaponiva ad apparecchiare fuori tutte le sere. Ho resistito la prima sera, poi basta!
Come dicevo, della cucina colpisce appunto la scarsità, un menù di due soli primi da scegliere (sempre solo piatti asciutti) e due soli secondi (o carne o pesce). Assenti buffet di verdure, antipasti e buffet di dolci. Come dessert esclusivamente o frutta o un gelato (ad un solo gusto!).
Una sera (tre sere ho cenato qui) innervosita dall'assenza di contorni di verdura ho chiesto un'insalata verde...mi hanno portato un pinzimonio di carote e sedano e rapanelli interi da sgranocchiare all'interno di una terrina con ghiaccio. Giuro veniva voglia di...
Riguardo al gelato...una sera alla richiesta di cosa volessi per dessert mi sento proporre solo un'alternativa: "Se avete solo gelato mi porti quello - dico. Che gusti ha?" La cameriera mi elenca 3 gusti (solo 3). "Vabene - mi faccia un misto di questi tre - rispondo". E lei: "No signora, solo uno". Ecco, credo che ogni commento a questo punto sia superfluo.
Il sale e l'olio erano perennemente assente dalla tavola e quindi sempre da richiedere (questa è una costante in Puglia). Sospetto lo facciano per risparmiare. Ma i risparmi non si fanno su queste piccole ed essenziali cose, sopratutto in un hotel a 4 stelle, che un po' d'arie si dà anche...
Peccato. Un po' più di generosità verso la clientela non guasterebbe.

Irish pub Saint Patrick Jazz Club - Barletta (BT)

Questo è un grande e frequentatissimo pub nel centro di Barletta, in via Cialdini 15/17.
In agosto dopo le 22.30 comincia a riempirsi a dismisura nella grande veranda scoperta davanti e nella retrostante viuzza posteriore, dove ci sono 6/7 tavolini ammassati in mezzo alla strada, divisi da essa solo da qualche pianta.
Chissà perché hanno questa mania...i gruppi li fanno accomodare davanti, con tanto di bella vista sul passeggio, spazio e circolazione d'aria; le coppie o i terzetti dietro, a morire dal caldo, schiacciati e guardati a vista - questa è stata la cosa più irritante- da un cameriere che rimane lì incessantemente senza allontanarsi mai prendendo solo le ordinazioni e passandole ad un collega. L'obiettivo è, se non si era capito, di evitare che qualcuno, dopo aver mangiato sgattaioli via senza pagare. Questa "strategia"stressa invece chi sta cenando. La sottoscritta, esasperata, ha dovuto sedersi di schiena al cameriere per poter avere un minimo di privacy.
La scelta dal menù era varia, oltre a carne ed insalatone, anche una discreta scelta di pizze cotte nel forno a legna. Raro in un pub.
Abbiamo così ordinato due pizze: 1 ciccioburrata: con burrata al pozzo della mozzarella (specialità della vicina Andria), pomodorini, olive nere e rucola e 1 parigina: con prosciutto crudo (o meglio cotto...invece che metterlo all'uscita...l'hanno messo all'entrata, cuocendolo in forno sigh!), brie, mozzarella e pomodoro.
Le pizze, a parte il prosciutto crudo "cotto" erano piuttosto buone. Peccato che l'attesa sia stata così lunga da divenire quasi snervante (oltre 40 minuti).
2 pizze farcite, 1 Harp alla spina + 1 litro d'acqua € 20.
Prezzi più alti della media a Barletta, sistemazione per le coppie molto scomoda, cameriere-guardia, ma pizze buone.

24 settembre 2008

Hotel ristorante Nicotel Gargano - Manfredonia (FG)

Persa sulla statale diretta a Manfredonia c'è questa cattedrale nel deserto, il nuovissimo Nicotel Gargano. Ho dormito qui una sola notte, in pieno agosto questo albergo era semideserto. Probabilmente più concepito per i gruppi turistici (San Giovanni Rotondo è a pochissimi chilometri) che per il turismo balneare (la spiaggia è ad almeno 4/5 km.), chi si trova a cenare qui si sente un po' "fuori posto"...Mi spiego meglio: per i gruppi hanno riservato una sala (colazione + ristorante), per i singoli viaggiatori nulla. Lo so che può sembrare assurdo, ma è così. Allora dove vengono collocati i tavoli? - vi chiederete - nella hall! Esattamente. In fondo alla hall, con vista sulla reception. I tavoli - pochi- sono disposti in questo angolo di hall (qui si cena e si fa colazione). Potete immaginare il confort...cenare con le luci al neon, i viaggiatori in transito chiedendosi in continuazione perché non venivano collocati questi tavoli nella grande sala per i gruppi, che era ampiamente capiente.
Ci sediamo, il tavolo è traballante, chiediamo al cameriere di sistemarlo. Ci prova, fa cascare un bicchiere di acqua sulla tovaglia, lascia lì la tovaglia bagnata e non risolve il problema! Complimenti all'educazione!
La cena è discreta, con quei menù classici da ristorante in mensa della stazione, dell'aeroporto.
Scegliamo una crema di patate, direi il piatto più apprezzato: non è liofilizzata. Come secondo c'è una cotoletta alla milanese, enorme, ma un po' duretta contornata dalle solite e classiche patate fritte. Dessert? Molto originale...ehm...un gelato.
Anche volendo non sarei riuscita a cenare in una hall d'albergo più di una volta.

Brew Pub - Barletta (BT)


In questo bel pub nel centro di Barletta, in via del Duomo 13, si può cenare bene in due, compreso una birra artigianale con poco più di 10 euro. Già, proprio così. E l'ambiente è decisamente carino, rustico, con il soffitto a botte, i tavoloni di legno spesso.
Come dicevo, la particolarità di questa birreria è la produzione propria di birra, sono rare le birrerie che producono birra, ad esempio a Bologna, l'unica birreria che autoproduce la birra è il Bibò, che tra l'altro, a sentire il sito Microbirrifici è stata sospesa.


Il Brew Pub produce ben 5 birre in proprio. Io ho scelto la birra al frumento, bionda, diversa, piena.
Da assaggiare le insalatone. Fresche, abbondanti. La mia era con rucola, insalata verde e rossa, ciliegine di mozzarella, il tutto accompagnato da focaccia pugliese con pomodorini.
Non puoi mancare in Puglia le bruschette pomodoro e rucola. Qui le fanno morbide e gustose.
Solo un neo, il gestore più che un pugliese sembrava un milanese: professionale, ma freddo, poco ospitale. Quel sorriso in più sarebbe stato gradito.
In definitiva un ottimo pub dove abbiamo speso per una birra artigianale, 1/2 d' acqua, un'insalatona con focaccia e la bruschetta solo € 11,30!

23 settembre 2008

Trattoria del Pescatore - Taranto

Indubbiamente un ristorante di pesce che è pieno stipato e la gente fa la fila per entrare a mangiare dopo mezzanotte colpisce...si pensa, ma che ti danno da mangiare?0ro? E' così decido, a piè sospinta dalla folla osannante, di fare la fila anche io per cenare in questa trattoria: ristorante di sera, pescheria di giorno. Chissà che pesce fresco, immagino, addirittura lo scelgono dal bancone della pescheria, lo puliscono sul posto e poi lo cucinano...!
Così anche io seguo la strana trafila che questo locale richiede: mi metto in fila davanti all'entrata e meno male che una ragazza mi avverte...guarda che per poter fare la fila devi prima essere autorizzata (aumma aumma) dal ragazzo presente in pescheria...sì avete capito bene...! si fa la fila in pescheria per poter fare la fila al ristorante... in ciò c'è qualcosa di pazzesco...oramai la mia curiosità è irrefrenabile, mi sottometto e mi reco implorante in pescheria...mi dico, o adesso o mai più, certa di non avere più intenzione di recarmi nuovamente a Taranto in futuro. Bene, attendo 1/2 ora guardando l'addetto che pulisce frutti di mare e li prepara per la cucina e poi 1/2 ora di là.

Finalmente ci fanno sedere...tutti si stanno ancora abbuffando. Bene, attendo speranzosa. Arriva un omino che con tono imperante mi propone a voce un antipasto misto. Sono un po' delusa, volevo il menù, sapere quanto costa...mah! Avendo notato che l'antipasto era particolarmente abbondante, accetto. L' antipasto di mare misto era così composto:
  • bianchetti gratinati
  • cozze gratinate
  • gamberi in salsa rosa
  • lumachine di mare
  • merluzzo fritto
Strepitoso da vedere...ma ahimè alquanto deludente da mangiare. L'appetibilità del pesce era mediocre, era fresco, ma bisogna poi saperlo anche cucinare. Probabilmente il difetto di questo ristorante è proprio questo e lo rende inesorabilmente un luogo ben al di sotto dell'osteria del pozzo. La gratinatura delle cozze le rende unte bisunte; i bianchetti dopo qualche boccata stomacano; le lumachine mi disgustano; e i gamberi in salsa rosa...oh quelli sono orribili: duri, insipidi, affogati in una salsa industriale di terza categoria. Si mangia abbastanza bene almeno il merluzzo fritto: 1 su 5...sigh...
Bah mi dico, forse nei primi sono più forti...poi vista l'abbondanza dell'antipasto mi aspetto ancora che almeno quantitativamente sia un bell'andare. Il solito omino mi propone la solita unica alternativa: come primo solo spaghetti ai frutti di mare. Irritata e con lo stomaco non tanto felice accetto sapendo che dopo non avrei ordinato nient'altro.
Sulla quantità mi sono dovuta ricredere purtroppo...era un piccolo piattino di spaghetti ai frutti di mare composti da cozze, vongole (svariate erano chiuse, sinonimo che erano non commestibili, ma un po' più di cura nel toglierle non guastava), due (e dico 2 ) gamberi. Un piatto di pasta sciatta condita da pesce altrettanto sciatto.

Un acqua, due antipasti misti, due spaghetti, € 33, proposti senza ricevuta, che io invece ho preteso.
Cucina sciatta è la parola giusta per questa trattoria-pescheria in Piazza Fontana a Taranto. Nemmeno qui sono riusciti a smentire che a Taranto si mangi male.

22 settembre 2008

Pub Joyce - Taranto

Se vuoi fare vita notturna a Taranto non c'è molto da star allegri. Verso le 24 di una sera di agosto mi reco a Taranto città convinta di trovare una discreta scelta per cibarmi. Deformazione professionale, a Bologna di pub ed osterie ce ne sono decine e decine aperte alla notte e così forse mi aspetto un po' troppo. Ma onestamente non mi aspettavo però così poco...!
Praticamente il numero definitivo di scelta si assomma a 3/4 posti...crying...tra via dei due mari e corso d'aquino...lì è il punto di ritrovo dei giovani tarantini e di qualche disperato turista che ci finisce "per forza", a causa della mancanza di alternative. Praticamente la scelta è tra una pizzeria aperta fino all'1, un pub (questo), una creperia e su corso d'aquino una pucceria che chiude verso le 23.30, due gelaterie che chiudono a mezzanotte e una pasticceria, il Caffè Italiano che rimane di più, ma fa paste orribili...
A mezzanotte e oltre l'unica chance è questo pub. il pub Joyce, un pub irlandese. Frequentatissimo, una parte interna deserta (è agosto) e quella esterna con tavolacci sul marciapiede e a ridosso della trafficata strada. Mi fermo qui, tra smog e tavoli non propriamente puliti. Due cameriere gufano chi arriva e immediatamente portano il menù. Prendiamo la classica irlandese Guinness alla spina, provo la frisa caprese (con mozzarella e pomodoro). E' un piatto tipico, mmm...penso dovrebbe essere buona. Invece è pessima e fatta per giunta con pane integrale, certo sul menù non era menzionato...avevano finito quello bianco e così hanno sostituito.


Un po' più di correttezza non guastava, bastava dirlo, ragazzi non abbiamo più pane bianco, vi porto l'integrale vi sta bene lo stesso? Non propinarlo senza avvertire, anche perché a me il pane integrale non piace. Giusto, avrei dovuto rimandarlo indietro...ma ero così affamata che nemmeno l'avevo visto di notte all'aperto e poi comunque avevo già pagato...l'usanza in questo pub è di farti pagare in anticipo, al momento dell'ordinazione...vi pare giusto? e se la roba che arriva non è quella che voglio o è avariata o c'è qualunque altra cosa che non torna? a chi mi attacco? al tram? sicuramente una libertà un po' troppo disinvolta dovuta ad una posizione "monopolista"...
Questa frisa era praticamente immangiabile, insipida, con mozzarella dura e pomodori con la buccia spessa, un disastro!
Il mio compagno si offre di sostituire la frisa con il suo crostone speck e brie, va un po' meglio ma...siamo sul cattivo anche lì. Ingredienti di scarsa qualità, panini fatti con poca cura.
Tutto questo per la "modica" cifra di € 16,50, come e più di Bologna...!
Qui abbiamo smentito in pieno che in Puglia si mangi bene e a poco prezzo dappertutto. La mia esperienza mi dice che si mangia generalmente bene e spendendo poco in tutto il barese, viceversa nel tarantino. Chi l'avrebbe mai detto?!

18 settembre 2008

Sagra dei sapori e dei saperi - Maruggio (TA)

21 agosto 2008

Proprio sopra Campomarino si trova Maruggio, un paesino carino e decentemente tenuto. Organizza una sagra davvero affollata (i pugliesi vanno molto alle sagre) con tanto di band che suona la taranta e la pizzica dove io da buona bolognese non capisco e anzi mi da anche un po' noia, ma loro sembrano coinvolgersi con un entusiasmo e una partecipazione degna del palio di Siena per i senesi.
Arrivo sul tardi, verso le 22.30, ma nessun problema, la sagra sta procedendo a gonfie vele e si mangia ancora in abbondanza. Il centro del paese è carino, allestito e illuminato per questa sagra con i prodotti gastronomici tipici locali sparpagliati un po' ovunque.


Forse un po' troppo caos per i miei gusti e sopratutto la mancanza di posti a sedere. Spesso ho avuto nostalgia della sagra emiliana, almeno non ero costretta a mangiare in piedi o su un marciapiede! Insomma due sedie si potevano predisporre.
Come si nota dalla foto, si mangia davvero per la strada.

Gli assaggi a scelta comprendono:
  • pezzuri al provolone e mortadella € 3. Già pronti dentro alcune pizzerie d'asporto, riscaldati. Una specie di calzone duro, saporito. Nulla di che.
  • pizzarieddi (orecchiette e cavatelli freschi al pomodoro e ricotta forte) € 2,50
  • polpettine di carne € 2,50
  • vino locale mezzo bicchiere € 0,50 prettamente i tipici vini marsalati della zona tra cui il forte Primitivo
  • puddichi € 1 (pane con pepe nero, cannella, chiodi di garofano), molto buono e originale
  • frutta da passeggio € 1,50 (cocomero, melone, l'uva in una terra che ne produce in abbondanza, gli immancabili fichi d'india e una stecca di carrube).
Un neo era la mancanza di qualche dolcetto tipico, o una gelateria. Di solito alle sagre c'è sempre qualche assaggio di dolce. Si poteva chiudere in bellezza no?
Al termine ce ne andiamo sfiniti, trovare i posti dove vendevano gli assaggi, mangiarli in piedi in mezzo alla folla assordati dalla taranta...beh...anche il gastronauta più convinto si stanca...
Comunque consigliato, una bella immersione nella tipicità gastronomica pugliese.

Gelateria Mont Blanc - Barletta (BT)

E' la gelateria più frequentata di Barletta. Praticamente di fianco al Duomo. Di sera, quando il centro viene pedonalizzato, la gente si accalca a gustare un cono o una coppetta. Qui in Puglia esiste anche il cono baby, che non è un gelato per bambini, ma un cono con un solo gusto ad 50 centesimi. Ideale quando hai un languorino e un gelato anche quello più piccolo sarebbe troppo. Ottima idea, la dovrebbero trasportare anche a Bologna. I gusti sono i soliti, con qualche novità. Io ho optato per un cono al classico gusto nocciola e all'originale gusto cornetto. Un gelato senza infamia nè lode.

Osteria del Pozzo - Barletta (BT)

Tanta più esperienza mi faccio e tanto più continuo a convincermi che la qualità non fa rima con pubblicità.
Ho da tempo smesso di consultare le guide ristoranti che l'editoria propone (gambero rosso, touring, Michelin - quest'ultima poi è tanto affidabile negli alberghi quanto inaffidabile nei ristoranti) dato che solitamente non ci azzeccano quasi mai.
Mi fido solo di me stessa e di qualche passaparola. E' innegabile il piacere della scoperta. Sono una persona esigente e schietta, oculata, spesso i miei giudizi sono più negativi che positivi, il che vuol dire che quando sono positivi sono davvero meritati.
Quindi...con queste recensioni andate davvero ad occhi chiusi.
Tornando all'osteria del pozzo, questa premessa per dire che come il ristorante più in vista di Barletta - Il Brigantino - a mio avviso è il peggiore; quest'altro ristorante, l'osteria del pozzo - il più nascosto, su nessuna guida e pure il meno frequentato - è il migliore.
L'ho trovato per caso al pomeriggio, recandomi al Palazzo della Marra per visitare la magnifica ed imperdibile collezione de Nittis. Proprio poco prima, dopo aver superato tutto il passeggio movimentato del centro, c'è un portoncino piccolo, serrato, con il menù appeso alla porta. Mi attira particolarmente il prezzo della frittura di pesce: 9 euro. Mi incuriosisce, decido di provarlo.


Mi reco quindi la sera stessa verso le 22.30, suono il campanello e il proprietario (bisogna sapere che qui sono solo in due, chi cucina e chi serve) mi apre. Con tono familiare ed amichevole ci fa scegliere dove metterci. L'ambiente è particolarissimo, è una cantina piccola piccola, molto simile alla cantina della disfida, pochissimi tavoli e al centro un pozzo (dal quale prende il nome). L'odore acre di cantina è invadente, ma non da fastidio. Ci sono solo altri due tavoli occupati.

Il menù è ridottissimo, fin troppo, ma questo non influenzerà il mio giudizio. Il menù è di solo pesce e ben venga, siamo al mare e a Barletta è questione d'onore servire il pesce fresco.
Ordiniamo anche il vino della casa, € 2.50, beh non è stata comunque una scelta felice, era abbastanza imbevibile, uno pseudo Tavernello.
Il primo è ridotto ad 1 solo, è quello del giorno: gnocchetti sardi con pomodorini ,cozze, granchio e cannolicchi. Ne prendiamo uno in due, vogliamo tenerci pronti per la frittura. Si rivelerà abbastanza abbondante, ma con due difetti grossolani, fatti in tutta buona fede: i pomodorini non spellati e la pasta secca confezionata. Un tocco di professionalità in più come una pasta fresca, magari un cavatello (locale) fresco e i pachino senza buccia sarebbe stato decisamente apprezzato. In ogni caso il giudizio positivo non cambia. Il pesce si è rivelato di una tale bontà e i costi così bassi, da essere definitivamente soddisfatta.
Passiamo al piatto forte di questo locale: la frittura di paranza. Una frittura così leggera e un pesce così squisito l'ho assaggiato solo a Fano, nella pizzeria La Perla. La porzione non è abbondante, ma quel misto di merluzzetti, triglie, gamberetti, polpetti, sgombri, anelli di totano è da urlo. Per la varietà e sopratutto per quei gamberetti, i migliori della mia vita. Avete mai mangiato un gamberetto con la corazza? Questo dà l'idea della freschezza di quel pesce.
Mi complimento con il proprietario, gli dico, buon pesce fresco, e lui inorgoglito e quasi offeso mi dice che è ovvio, si utilizza solo il pescato del giorno.
Incredibilmente non ci sono contorni! Chiedo un'insalata verde, ma non c'è...si offre di portarmi un'insalata di pachino (in puglia vanno per la maggiore, degli altri pomodori non c'è traccia quasi) e cetrioli.
Come dessert la scelta si limita a due possibilità: o un sorbetto al limone o un trancio di torta gelato (confezionata, tipo Viennetta). Prendiamo il sorbetto (1 pallina) e il trancio, discreti.
Indubbiamente colpisce la scarsità di scelta dal menù (1 solo primo, nessun contorno, due soli dolci, pochi secondi) e alcuni errori di preparazione grossolani, ma il tutto viene dimenticato dal prezzo finale e dalla qualità sopraffina del pesce. E' un luogo familiare, particolare, quasi dimenticato, poco frequentato, ma ti senti trattato in modo umano.
Una bottiglia d'acqua, 1/4 di vino, un cestino di pane pugliese con gli immancabili taralli, un primo di pesce, due fritture di pesce, un contorno, 2 dolci, solo 35 euro. Un prezzo d'altri tempi. A Rimini una cena identica costa esattamente il doppio.

15 settembre 2008

Ristorante pizzeria Il Brigantino - Barletta (BT)

Si dà l'aria di essere il ristorante più fighetto di Barletta, uno dei pochissimi, anzi, forse l'unico ad avere la terrazza ristorante sulla spiaggia. Sulla riviera romagnola beach restaurants di tendenza ce ne sono tanti. Fatto sta che nonostante i prezzi più elevati, (in un contesto di prezzi più bassi rispetto al nord Italia per cibi e locali di ristorazione) e che la terrazza non sia chissà che, è preso d'assalto, sopratutto nelle sere d'agosto.
Di giorno è beach bar, di sera beach restaurant. Si entra da un portoncino su qualche scalino che fa sempre snob...

Ci accomodiamo e in realtà non è poi che si veda molto, siamo in prima fila, ma la visuale è inesorabilmente quella di una spiaggia nera con una poco raffinata barra di ferro ad altezza occhi.

Il menù di pesce non è particolarmente ricco, strano, visto che tutti mangiano pesce...pochi primi, pochi secondi. Una scelta alquanto ridotta.
Come primo opto per un piatto di papillons salmone e caviale, cioè le classiche farfalle. Piuttosto mediocre il tutto: pasta secca confezionata (almeno la pasta fresca ci stava) di scarsa qualità condita con un sugo di panna e qualche straccetto di salmone affumicato e un po' di (presumo) uova di lompo. Passiamo ai secondi, la scelta è così ridotta che chiedo il pescato del giorno, mi accompagnano al carrello del pesce dove (ahimè) la scelta era tra triglie e un pescione enorme da 4 porzioni minimo. Che faccio? Immalinconita accetto una frittura di triglie. Fresche, ma anonime.
Per terminare dato che dei dolci non sembra esserci traccia, prendo il classico sorbetto al limone, quest'ultimo senza infamia nè lode.
Due primi, due secondi, due sorbetti, un'acqua, una cinquantina di euro.
Che dire, a Barletta si mangia molto bene dappertutto, persino nei chioschi di street food, ma qui fa eccezione. Mi aspettavo molto di più.