29 luglio 2010

BOtanique - Bologna

Dove: via Filippo Re - Bologna
Quando: 1-31 luglio 2010
Pro: ingresso gratuito, pulizia e ordine
Contro: possibilità di cena sotto un tendone (catering) a prezzi da ristorante


Io che vivo a Bologna da quando ci sono nata ignoravo l'esistenza della centralissima via Filippo Re, laterale di via Irnerio, a fianco dell'orto botanico. Per forza! E' una via ad uso e consumo dell'Università, da metà in poi addirittura di sua proprietà. C'è persino un cancello ad interdirne l'accesso ai  veicoli e in un certo qualmodo ai comuni mortali - nelle sere della manifestazione sera presidiato da buttafuori, che ne fa - e gliene rendo merito - un luogo pulito e sicuro. Quindi niente barboni, extracomunitari sospetti, drogati, ma solo studenti-bene e cittadini bolognesi (evviva!). Difatti le serate sono gestite da Estragon e vi ricordate cosa scrissi nel post su Estragon?  Che era un posto  sicuro, perchè controllato da buttafuori.
Il BOtanique è una rassegna musicale con artisti italiani ed internazionali in uno spazio verde all'interno della "cittadella universitaria" ("gentilmente" messa a disposizione da Unibo) - con un palco e un grande prato per sedersi, tavoli e sedie da giardino sotto gli alberi e alcuni stand per cenare.  Uno è un modesto bar-ristorante  con menù a prezzi insolitamente alti, scritto a mano su "lavagnette" di carta appese all'interno (alcuni piatti freddi, alcuni primi di pasta, tre/quattro secondi - tutto catering, in quanto non c'è la cucina...nemmeno quella da campo). Meglio optare per qualcosa da bere e trasferirsi sotto le frasche. A seguito del ristorantino c'è  un piccolo stand creperia.
Proseguendo il percorso a piedi, si giunge in una graziosa piazzetta con due edifici di diverso stile, molto belli e ben tenuti: una palazzina liberty e un palazzo d'epoca fascista. Sono adibiti a facoltà di pedagogia (ora chiamata elegantemente scienza della formazione, anche se la sostanza non cambia) e presidenza della facoltà di lingue.
L'atmosfera è easy e tranquilla, ci si sente al sicuro e ciò ormai a Bologna è una rarità. Il BOtanique chiude tra pochi giorni, non perdetevi la grande festa di chiusura sabato 31 luglio.

23 luglio 2010

Festa del gelato - Casalecchio di Reno (Bo)

Dove: Casalecchio di Reno - Bologna
Quando: 23-25 luglio 2010
Pro: lunga passeggiata fra banchetti e negozi aperti (quelli di ristorazione e alimentari)
Contro: di stand del gelato neanche l'ombra, affollato

Spazio ristoro (no gelato)

Scrivo questo post alla vigilia della cosiddetta festa del gelato di Casalecchio, perchè, essendoci andata due anni di seguito (2008-2009...e mi basta!) voglio mettervi in guardia per quanto riguarda...il gelato.
Non andate là pensando di trovare stand con gelati, perché rimarrete delusi. E' uno specchietto per le allodole. Forse pensavano che intitolare la manifestazione per quello che è  in realtà, e cioè Festa (dei commercianti) di Casalecchio, non attirasse abbastanza pubblico. Ad ogni modo se vuoi il gelato, lo compri nelle gelaterie del paese a prezzi di listino. Non dimentichiamoci però che le gelaterie sono aperte comunque.
Se non c'è il gelato, cosa c'è allora? Bar, ristoranti, negozi di alimentari (questi ultimi non tutti), pizzerie, trattorie aperte; banchetti ambulanti di abbigliamento/cianfrusaglie artigianali, concertini ed esibizioni di qualche artista di strada.
La pasticceria Dolce Lucia trasferisce all'esterno un piccolo bancone con bomboloni e gelati; la piadinoteca  e la pizzeria d'asporto organizzano tavoli all'esterno. In uno spiazzo a lato della via Marconi (il corso principale) ci sono tre/quattro stand con birra alla spina, crescentine/piadine con affettati e poco altro. I parchi pubblici  sono naturalmente aperti come solito (giostre e giochi a pagamento per bambini su quello che dà sulla Porrettana).
Evidentemente gli sponsor sono Confcommercio, Ascom, Cna.

20 luglio 2010

The Village 2010 - Bologna

Dove: Parco di Villa Mazzacorati, via Toscana  19 - (Bo)
Quando: dal 9 luglio al 7 agosto 2010
Pro: Ambientino informale, tranquillo e rinfrescante con luci soft, ingresso gratuito, bar (solo bevande)
Contro: in caso di concerto si perde la tranquillità, parcheggio non facilissimo 

La bella e monumentale Villa Mazzacorati, di ispirazione palladiana, appartenuta ai marchesi omonimi, anzichè essere degna vetrina di eventi culturali o polo museale, è oggi dequalificata a sede dell'Asl (Azienda Sanitaria Locale). Svilita, al suo interno la villa, tra un ambulatorio e l'altro, è sede anche del Museo del Soldatino Mario Massacesi (15 mila esemplari).
Dietro, si estende il parco, ben più grande di quello che ci si potrebbe aspettare. Aperto tutto il giorno, è ben tenuto e provvisto di panchine, fontanella e giochi per bambini. Si può trovare un buon relax grazie al fatto che, essendo poco conosciuto, è anche poco frequentato.
Questa zona verde, durante l'estate, da alcuni anni orsono è  luogo d'aggregazione con concerti, proiezioni o più semplicemente un meeting point. Gli spettacoli, due o tre sere a settimana, iniziano alle 21, ma in realtà partono più tardi (es. la tribute band ai Red Hot Chili Peppers ha iniziato a suonare alle 23).
La location mi è piaciuta. Affatto degradata, ma bensì gradevolissima, con un illuminazione rosa soft procurata da lampadari di cartone stile orientale fra gli alberi, non troppa gente, possibilità di sostare ai tavoli o sotto ombrelloni + cuscinoni a terra senza obbligo di consumazione (ma volendo il baretto offre bevande alcoliche e analcoliche a prezzi competitivi). Il momento migliore per andarci è al di fuori dei concerti, in un feriale. Si sta benissimo. 

16 luglio 2010

Fiera del Carmine - Crevalcore (Bo)

Dove: Crevalcore - Bologna
Quando: 15-19 luglio 2010
Pro: vasto mercato ambulante (raddoppia domenica)
Contro: le possibilità di cena sono ridotte all'osso
Alcuni stand gastronomici su piazza Malpighi antistante la parrocchiale di San Silvestro

La fiera del Carmine è la più grande e importante manifestazione di Crevalcore e si svolge annualmente la terza settimana di luglio. 
Note su Crevalcore
Crevalcore, verso il modenese, si raggiunge percorrendo la Persicetana (è infatti subito dopo San Giovanni in Persiceto). Luogo natio di Marcello Malpighi, il suo nome deriva dal latino crepa corium, scorza crepata, termine che indica le crepe che la secca estiva provoca nei terreni tipici di questo territorio. A pianta rinascimentale, ha un centro con vie lineari e due porte di accesso (porta Bologna e porta Modena). La piazza principale del paese è Piazza Malpighi, su cui si affacciano la parrocchiale di San Silvestro e il Municipio. La via principale è corso Matteotti, fiancheggiato da eleganti palazzi e porticati del Sei-Settecento e dal Teatro Comunale. 
Corso Matteotti
Questa fiera, che come il nome suggerisce ha carattere più commerciale che enogastronomico, dà il suo meglio verso il tardo pomeriggio, quando il sole è meno cocente e si ha abbastanza tempo davanti per poter gironzolare per i banchetti e fare, perchè no, acquisti. Consiglio vivamente di andarci domenica, in quanto il mercato è molto più grande, espandendosi, oltre al centro, anche fuori porta, lungo i viali di circonvallazione. Ci sono ambulanti di tutti i generi e una piccola zona adibita a luna-park. Da mangiare invece c'è poco,  più o meno uno stand a crescentine e cocomero. La ristorazione è affidata più ad esercizi locali come bar, pizzerie d'asporto, gelaterie, qualche trattoria, che per l'occasione rimangono aperti. 
Qualche piccolo evento correda la fiera, come l'apertura del museo dei burattini (orari limitati) e dei concerti in piazza. Ma il vero must di questo evento è la domenica, con un mercato ambulante davvero grande.

13 luglio 2010

Hotel Capo Vaticano - San Nicolò di Ricadi (VV)

Dove: Contrada Punta Tono, San Nicolò di Ricadi (VV)
Cat: 4*
Pro: Posizione splendida, belle camere, godibilissimo il centro benessere
Contro: Family Hotel (predominante la presenza di bambini...con tutte le conseguenze del caso, colazione e cena troppo presto), cucina dozzinale
Da fare: Tropea by day e by night; i borghi fantasma; Capo Vaticano

Siamo in Calabria, in uno dei punti più belli di tutta la regione, Capo Vaticano, quel piccolo speroncino di terra che si protende sul Tirreno. La provincia è Vibo Valentia, la zona è Tropea, l'aeroporto di riferimento é Lamezia. Naturalmente ci si può anche recare in auto, ma non si arriva più, è infatti molto a sud.
La Calabria è il posto che preferisco nel meridione d'Italia per una vacanza al mare (è la meno cara e la meno frequentata e quindi la più tranquilla). Non c'è molto, ma per far del mare non ha eguali: lunghe spiaggie di sabbia libere semideserte anche in agosto, pochissimi gli stabilimenti e a lunga distanza gli uni dagli altri a prezzi ben al di sotto della media nazionale (ad es. € 10 due lettini e un ombrellone al dì in agosto). Il mare? Pulito e caldo. E senza meduse (a differenza della Puglia).
Quest'hotel è alla Contrada Ricadi (i nomi delle vie quasi non esistono, ci sono le contrade e poi si cerca). Non facilmente raggiungibile nemmeno con il navigatore, è però situato in una posizione talmente mozzafiato, che gli perdona gli altri disagi.  A patto di non fare più di una settimana, altrimenti avrete una crisi isterica data dai troppi pianti di bambini urlanti (purtroppo è un hotel venduto sopratutto tramite tour operator come family hotel e quindi svilito, ma in realtà "sarebbe" un fashion hotel adatto ad una clientela adulta di alto livello). Consiglio di andare l'ultima settimana di agosto o la prima di settembre (è ancora caldissimo), oltre a spendere meno l'hotel si sarà praticamente svuotato e la fruibilità risulterà essere paradisiaca.
 La passeggiata a mare
La posizione è emozionante persino a scriverla (ci sono vip che vanno a cantare gratis pur di farsi ospitare dall'hotel, ad es. io conobbi Scialpi). La struttura è direttamente sul mare e ha una spiaggia privata con lettini e ombrelloni gratuiti a disposizione. E' tutt'uno con il mare: riservando una camera con vista è tutto lì, come un'immensa arena: la passeggiata, la piscina e la spiaggia, senza soluzione di continuità. Una vera full immersion.
La piscina
Le camere sono belle, di design e abbastanza silenziose. Particolarmente bello è il bagno, con la doccia a vista senza cabina ad unico rivestimento.
Vista dalla camera

Il bagno
Il ristorante: all'aperto, risulta essere purtroppo di mediocre qualità. Le colazioni sono troppo mattutine, pur se abbondanti e la cena, ad orari troppo ristretti (20.30, non di usanza per il Meridione). Ci si rifà con il dopocena, dove si ci può sedere ad ascoltare il pianobar (bravo il cantante), magari sorseggiando un cocktail godendosi la brezza del mare e volendo rimettendo ancora i piedi nella sabbia.
Il complesso è nuovissimo, purtroppo ha ancora punti non a norma, severamente pericolosi (come ad es. questa scala senza ringhiera). 
Un altro punto a favore è il centro benessere: particolare, molto godibile, affascinante. Permette un lungo percorso acquatico della durata di un pomeriggio in grande tranquillità (sono quasi tutti al mare).
Inoltre a disposizione una biblioteca con libri e grande parcheggio coperto e scoperto.
Il sito web è questo

Parte seconda: i borghi fantasma 

Se andate a Capo Vaticano, procuratevi una buona guida regionale, qualcosa da fare lo troverete sempre. Visita d'obbligo Tropea, situata a una decina di km: andateci un paio di volte, di sera, gremita, per lo shopping e di giorno per la bellissima spiaggia con l'acqua trasparente - nonostante la folla sotto il santuario (inagibile) di Santa Maria dell'Isola e per la visita al centro storico (sopra la lunga scalinata, purtroppo quest'ultima tristemente degradata e con molta spazzatura a cielo aperto).
Ci sono poi alcuni luogi misconosciuti, che ho scoperto faticosamente tramite confuse indicazioni:  i borghi fantasma. Di questi il più suggestivo è Papaglionti vecchia, frazione di Zungri (VV) abbandonata nel 1981 desolato, è pauroso persino in pieno sole. Si può entrare liberamente nelle stanze crollate e trovare ancora arredi, vecchi tv, stoviglie. Il terrore che qualcosa crolli in testa o di sprofondare per un cedimento di un pavimento è intenso. C'è una piccola chiesa squarciata e aperta, San Pantaleone, con gli interni semiintatti: è  magica. 
Papaglionti vecchio è quasi introvabile, mi sono premurata di scrivere le coordinate geografiche. Impostandole con il navigatore, ci arriverete come per incanto.
Coordinate Papaglionti Vecchio (ingresso del borgo fantasma):
Lat. 38° 38' 52'' N
Long. 16° 00' 50'' E

Un altro borgo fantasma, che si erge tra due valloni, abbondonato nel 1783 dopo il terremoto (la Calabria è terra ad altissimo rischio sismico) e ora visibile solo da lontato (arroccato su una collina) è Briatico Vecchio. Rimangono i resti del castello normanno-svevo, delle torri difensive, di varie chiese, di tratti di selciato. Ecco le coordinate:
Lat 38° 42' 44'' N
Long 16° 01' 53'' E

8 luglio 2010

Pizzeria minestroteca 3B (asporto) - Bologna

Dove: Via Pizzardi 12/b (angolo Pelagi) - Bologna
Pro: aperto tutti i giorni festivi compresi fino a mezzanotte, pastasciutta cucinata express, 1 porzione mangi in 2
Contro: pizze mediocri, pastasciutta da dimenticare, materia prima di infima qualità, sensazione di poca igiene all'interno del locale
Lascia perdere: tagliatelle 

PASTA
La "pastasciutta da dimenticare" è un eufemismo...in realtà le tagliatelle che ho preso qui, nella variante al ragù e al prosciutto erano una vera e propria schifezza!
La gestione si presume egiziana, vista l'effigie della piramide di Cheope sui volantini. E infatti tutti, dal cuoco al pizzaiolo, al ragazzo delle consegne sono extracomunitari.
La pasta: probabilmente acquistata all'hard discount, è insapore e del tipo secco. Vogliamo parlare del grado di cottura? Era scotta, anzi scottissima! Quella al ragù (€ 4) è un vero e proprio insulto all'originale bolognese: tuffata in una montagna di passata di pomodoro troppo acida e con qualche raro grumo di carne non ben identificata. Quella al prosciutto (€ 4,50 - che per noi è prosciutto crudo, per loro cotto) è cucinata con della pannaccia di terza categoria e quadratoni di prosciutto pieni di grasso dal sapore plastico. Le porzioni sono abbondantissime, ma per noi mangiare non è riempirsi lo stomaco come per loro.
La pastasciutta è cucinata express, e il necessario è "tirato fuori" da dei non ben identificati armadietti. La sensazione generale è quella di poca igiene all'interno del locale. Ci sono molte altre pastasciutte, come tortelloni, tortellini, penne, garganelli, gnocchi in tipiche ricette italiane (es. penne all'arrabbiata, gnocchi alla sorrentina, spaghetti alla carbonara), ma il raffronto è ben poco felice dopo il primo boccone.

PIZZA
Un pochino più "commestibili", ma ben lungi da dirsi buone e gustose. Abbastanza secche e con una pasta dal sapore anonimo, abbondano per la varietà di scelta (da quelle classiche, a quelle con crema, alle bianche, alla schiacciata, e in diverse misure - mezzo metro, giganti a 3 palline, baby - inoltre calzoni, insalatone, panini di pizza e panzerotti).
Ho provato una rucola (€ 5 - con rucola e grana), che come si può notare dalla foto presenta un siluro (la mozzarella di latte vaccino dei pizzaioli) bruciacchiato e una passata di pomodoro rinsecchita, segno di troppa cottura.
 
Non finisce nella black list unicamente perchè almeno si distinguono chiudendo a mezzanotte, offrendo un servizio a qualche affamato di bocca buona.

5 luglio 2010

Al Pant Dla Biannda - Bologna

Dove: via dei Terraioli - Bologna
Quando: dal 19 giugno al 17 luglio 2010, tutte le sere alle 21 (ogni sera spettacoli della tradizione bolognese, anche in dialetto)
Pro: si mangia bene, si fa un romantico tuffo nel passato della città, si aiuta l'associazione a mantenere pulita la zona
Al Pant dla Biannda, al ponte della Bionda, in dialetto. Da bolognese lo traduco immediatamente,  ma quanti sono in grado di farlo oggigiorno? I bolognesi vivono schiacciati in una città con la più alta percentuale d'Italia sui residenti di extracomunitari.
Amo la mia città, ma soffro: la vedo spaesata, trasformata, degradata. Cammino per la strada e sono arrabbiata, costretta a sopportare la massiccia e invadente presenza di persone che per nascita, cultura, tradizione, abitudini con me non hanno nulla a che vedere. Loro non si vogliono integrare, noi siamo costretti a subirli. La perdita di identità culturale è fortissima: i bolognesi sono ormai in minoranza. A chi appartiene  Bologna? Di certo non ai bolognesi, almeno non più. Questa multietnicità imposta è una violenza per  gli autoctoni. Una cosa non capirò mai: chi ci guadagna nel lasciare invadere questa città (dato che non c'è scambio elettorale)?
Chiusa la triste divagazione, ci sono piccole realtà, di encomiabile impegno, tese a salvaguardare piccolissime zone della città. Una di queste è l'associazione culturale Il Ponte della Bionda, nata nel 2005 come conseguenza del restauro del ponte stesso. Il Ponte della Bionda è un piccolo ponte a schiena d'asino,  posto sul corso del canale Navile. Costruito alla fine del '600, consentiva il passaggio dei cavalli che trainavano verso la città i barconi che venivano dalla Bassa, a volte anche dal mare, poichè navigando sul Navile si poteva giungere all'Adriatico. Era chiamato chiamato così perchè la storia vuole che lì "sostasse" una signorina bionda abituale "intrattenitrice" dei barcaroli che percorrevano il canale. Questo ponte fu inagibile fino al 2004, quando la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna diede un contributo economico per permettere il restauro. 


Per chi ancora non lo sapesse, Bologna una volta era sull'acqua (per una meravigliosa ricostruzione della Bologna navigabile non perdetevi la ricca sezione al museo del patrimonio industriale). C'è infatti una zona della periferia della città, nel quartiere Navile, percorsa dal canale omonimo. Oggi quasi tutta l'area a ridosso è maltenuta, poco vivibile. Il Comune non tira fuori un euro per il recupero di ciò che sarebbe un'area particolarmente suggestiva. Alcuni volenterosi cittadini, riuniti appunto nell'associazione suddetta, cercano di mantenere pulito l'argine del canale e la zona compresa tra il ponte e il sostegno Grassi, ex discarica abusiva e trasformata oggi, grazie al lavoro dei volontari, in Arena del Navile.

Per mantenere il lavoro di bonifica, l'associazione organizza, nell'Arena del Navile, una serie di serate estive fino al 19 luglio. Si possono mangiare (lo stand apre alle 19) crescentine farcite (salumi di tutti i tipi, combinazioni di salumi e formaggi, anche con la Nutella), e bere un bicchiere di birra alla spina o vino. Se preferite solo il dessert, non perdetevi la brazadela + vino (un bel bicchiere di vino rosso con la ciambella da "tocciare" - e se siete astemi, c'è anche la sola ciambella). Troverete posto in uno dei tavoloni con la tovaglia a quadretti rossa e mentre cenate, potrete assistere ad uno show (commedie in dialetto, musica, ecc.) I prezzi della ristorazione sono modici (due crescentine, ottime, poco unte con crudo, birra alla spina e acqua naturale € 8,50) e i volontari sono solerti (vengono a sparecchiare). Volendo anche un piccolo box con i gelati (della Cremeria Mascarella).
L'entrata è a offerta libera, e viene anche consegnato un biglietto della lotteria (non si vincono ricchi premi, ma piccole cose proveniente magari dalle cantine - es. vhs usate - è un'estrazione simbolica).
E' una serata del cuore, dove dal palco vengono raccontate barzellette in dialetto,  cantate "zirudele", narrate con l'istrionicità emiliana storielle della provincia. Tutto ciò è  forse estraneo per i non bolognesi,  ma come per incanto, ti fa sembrare di essere nella Bologna degli anni Cinquanta.

Per l'impegno, le buone crescentine, il sorriso dei volontari, i prezzi modici, la conservazione dei valori culturali del territorio, entra nella mia top list. Insomma, andè bën int al canèl!