25 novembre 2009

Caffè Zamboni - Bologna

Dove: via Zamboni 6 - Bologna
Da provare: prosecco, buffet aperitivo, tranci di torta
Pro: aperi-cena
Contro: parcheggio, pienone all'aperitivo della domenica
Il Caffè Zamboni, come suggerisce il nome, è in via Zamboni, all'inizio della zona universitaria. E' quindi logicamente preso d'assalto dagli universitari, ma non solo, perchè essendo a pochi metri dalle Due Torri è frequentato anche da gente un po' di tutti i tipi, mediamente giovane.
Il locale è versatile, aperto dalla colazione del mattino con bar pasticceria, al pranzo per lunch con salati vari e piatti di pasta e secondi (surgelati), al pomeriggio con tè e cioccolate, per proseguire con l'aperitivo dal ricco buffet e il dopocena.
Ottimo per l'aperitivo domenicale, mentre la maggioranza degli altri posti sono chiusi, qui fa boom. Sembrano essere tutti al Caffè Zamboni, addirittura c'è il pienone e verso le 19.30 capita di dover aspettare in piedi che si liberi un tavolo, nonostante le 5 sale interne, concatenate l'una all'altra per il lungo.
L'aperitivo è un'aperi-cena. Il buffet è ricco e sopratutto viene cambiato molto spesso con cibo sempre diverso. L'orario ideale per trovare posto e mangiare il meglio è verso le 20.30: è a quell'ora che arrivano tranci di piadine calde farcite e pizza (ottime). Prima di quell'ora pasta fredda di più tipi (mediocre), cuscus, insalata di pomodori e olive nere, crescente con prosciutto cotto e mortadella, grana, insalata di riso (un pappone immangiabile) e altro. Io ho ordinato un calice di prosecco (era squisito) e il mio accompagnatore uno spritz light (molto buono).

L'aperitivo costa € 7 e direi che è onesto, data l'abbondanza del buffet.
Consiglio anche di provare i tranci di torta, costano € 3 l'uno. Io ho provato la torta foresta nera e quella cioccolato e pera ed erano fresche e buone.

Belli grossi anche i tramezzini.

15 novembre 2009

House of Rock - Sasso Marconi (Bo)

Dove: via Porrettana 114-116 - Pontecchio Marconi (Bo)
Contro: pessimo rapporto qualità-prezzo, cucina raffazzonata, cattiva acustica, ambiente quasi per nulla riscaldato
Lascia perdere: hamburger house of rock e budino soffiato al cioccolato (una cena a base di surgelati)
C'era una volta lo Chalet delle Rose...prima che lo facessero a pezzi.
In senso letterale e in senso metaforico. Lo Cdr era rinomato come discoteca di un certo livello, fu in auge per tanti anni. Cos'è rimasto di tutto ciò? Due tronconi. Il primo pezzo, all'entrata, è un ristorante con musica dal vivo, House of Rock. Carino, luccicante...ma basta camminare qualche metro in più per andare alla toilette, che ci si addentra nella desolazione di un ex pezzo di Chalet abbandonato: ambienti senza riscaldamento, pezzi di mobilio rimasti lì. E' triste da vedere. Andando oltre, poi interrotto ulteriormente da un corridoio di collegamento, si scorge un tendone: ora c'è il morente Chalet delle Rose. Entrata indipendente, pubblico giovane, una roba strana.
Io ho cenato all'House of Rock. Due hamburger, una bottiglia di minerale, un dolce: 40 euro!
Nel tornare indietro, ho notato, pochi chilometri prima, il Mc Donald's. Mi sono detta: mangiavo uguale (o forse meglio), spendendo 1/4 e stando più calda.
Come potete vedere dalla foto del menù, i prezzi sono molto alti. Ciò che mi è stato servito era 'ridicolo' per l'approssimazione della cottura e per la scarsa qualità della materia prima, quasi tutta surgelata.
Procediamo per ordine: ho ordinato l'hamburger 'House of Rock', non solo perchè è la specialità del locale, che si vanta di preparare il vero hamburger americano, ma anche perchè, a parte un paio di misure di bistecche e degli improbabili piatti di pastasciutta, c'erano un paio di panini da pub e molti antipastini fritti (immaginiamo anch'essi surgelati).
Poi dolci a 9-10 euro (e cocktails allo stesso prezzo). Inoltre una bottiglia d'acqua l'ho pagata € 4, e il coperto € 2,50 a testa.


Dunque l'hamburger. Mi arriva un panino freddo confezionato con all'interno 2 (sic!) hamburger posti uno sopra l'altro bruciacchiati. Ho riconosciuto gli stessi hamburger che acquistai in confezione da 8 all'hard discount: sottili e di un macinato di carne non ben identificabile.
Contorno di patate fritte taglio americano surgelate e quasi fredde.
Il dolce? Ordino il 'budino soffiato al cioccolato': un piccolo tortino (e dobbiamo ancora capire perchè è stato chiamato budino) al cioccolato riscaldato in forno (precotto, presumibilmente surgelato anch'esso), con due palline di gelato alla vaniglia su salsa alla vaniglia (confezionata) con frutti di bosco ancora congelati (!).
Molti altri ristoratori utilizzano surgelati, ma una cena intera dove non ho trovato nulla di cucinato, ma bensì solo una quantità impressionante di surgelati assemblati non mi era ancora capitata.
Verso le 23 suona una band dal vivo. Di solito cover band (ieri sera c'erano gli Abbey Road per i Beatles).
Dai tavoloni (da 2 non ne esistono, tranne che in una saletta piccola, gelida e vuota; quindi se siete in due vi dovrete adattare a tavoli da minimo 6) la band non si vede, se non di sbieco per i tavoli di fianco (pochi). Bisogna alzarsi e andare davanti al palchetto, ma in piedi è stancante.
Non si balla e fa freddo. Ciò invita presto ad andarsene. Ieri sera non c'era molta gente, a dispetto dell'inaugurazione di un mese fa, dove c'era una bolgia attirata da un buffet pubblicizzato che in realtà io non ho trovato. Ci sono tornata per provare il cibo. E' stata l'ultima volta.
Parere personale: non dura più di una stagione.

2 novembre 2009

Bar Pasticceria La Dolce Vita - Bazzano (BO)

Dove: Via Matteotti 59 - Bazzano (BO)
Da provare: cioccolatini, baci di dama, pinza con la crema
Pro: roba fresca, prezzi onesti
Contro: è a Bazzano
Bar pasticceria in centro al paese, l'ho scoperto in occasione della festa della Giuditta. Ha inventato e vende la torta Giuditta, una tortina cioccolato e noci, non male. Confezione di cartone costa € 10 e sul retro dell'involucro c'è anche scritta la storia della bella Giuditta, ora statua simbolo del paese.

Ogni qualvolta torno a Bazzano, faccio un salto alla dolce vita. Primo per i suoi cioccolatini artigianali. Sono una favola. E' vero costano caro (€ 4 l'etto), ma che bontà! I gianduiotti sono più buoni di quelli di Torino (li fanno anche al cioccolato bianco). E poi trifogli con le nocciole, praline scoppiettanti, croccantini.
Anche i baci di dama sono squisiti. Di solito si trovano duretti; ebbene non lasciatevi ingannare dall'aspetto...sono così freschi che quasi si sciolgono in bocca.
Inoltre la dolce vita ha diverse torte confezionate, tipo casalinghe. Oltre la Giuditta, la torta nera al cioccolato, la Parigina (pan di spagna con leggerissimo strato di crema e uvetta): tutte a 10 euro. E sicuramente è da non perdere la pinza, oltre alla classica alla mostarda, c'è quella alla crema. E' molto grande, e costa solo 8 euro.
Vale il viaggio, prendete quei cioccolatini.