29 marzo 2009

Redipane - Bologna

Dove: via S. Gervasio 1 - Bologna
Lascia perdere: torte con ingredienti freschi (come quelle alla frutta o la Mimosa)
Pro: locale versatile (caffetteria-panificio-pasticceria), aperto tutti i giorni dalle 7 alle 21 (anche domenica)
Contro: parcheggio, attenzione ad alcuni alimenti freschi, potrebbero essere rimasti troppo sotto i "riflettori", prezzi alti
Redipane è un bakery-cafè, cioè un locale con la formula panetteria/pasticceria + caffetteria. E' molto easy: aperto sempre, domeniche comprese, tavolini interni dove ci si può sedere tranquillamente a qualunque ora per un caffè, un cappuccino, un aperitivo scegliendo dal banco della pasticceria un trancio di torta, una brioche. Volendo si può entrare anche solo per acquistare pane e/o biscotti. Si trova in via S. Gervasio, laterale di Ugo Bassi, di fianco al Mercato delle Erbe.
Ho purtroppo però avuto una spiacevole sorpresa, era domenica e ho acquistato una torta fresca, la Mimosa (al cui interno c'era uno strato di crema pasticcera e frutta fresca in pezzi). Ho speso 12 euro, vedendola sembrava freschissima. In realtà il pan di spagna era secco e la frutta e la crema erano fermentate. Ho dovuto così buttare tutto. Ci sono rimasta male, proprio perché mi attendevo maggior controllo degli alimenti. Forse non rimettono le torte in frigo alla chiusura o le stesse rimangono troppo esposte.
Meno male che non ho avuto una gastroenterite (come al Krisstal) grazie al fatto che la torta era immangiabile, essendo già avariata!
Quando tornerò non riproverò più torte con ingredienti a rischio, come panna o crema o frutta, al massimo un cappuccio e brioche!
Alla domenica sera c'è sempre gente dato che sfornano le baguette (ma forse non sanno che le baguette sono precotte).
Il suo gemello è in Piazza Otto Agosto (che fa anche pizze al trancio).
ps. Se proprio proprio, meglio mangiare un trancio di torta sul posto, così se non è fresco glielo si può tirare dietro subito!

28 marzo 2009

Gelateria C'era una volta - Bologna

Dove: Via Po 11 - Bologna
Pro: aperto festivi e la sera, orario continuato, gusti buoni, prezzi onesti
Contro: solo alcune sedie di plastica esterne per sedersi, ma pochi metri più avanti su via Torino c'è un piccolo parchetto, servizio un po' distratto
Da provare: torta gelato "Porcospino", gusto "c'era una volta"
Ex Pinguino sul Cono. Andai qualche estate fa in questa gelateria e non mi piacque proprio. L'ho voluta riprovare ed è nettamente migliorata! Entrando sulla sinistra si scorge immediatamente una vetrina refrigerata piena di...porcospini! Esattamente, ma non quelli veri! Sono simpaticissime torte gelato a forma di porcospino. Che tenere! Gli aculei sono fatti coi pinoli, poi ricoperti di cacao amaro, il muso di mascarpone, gli occhi di chicchi di caffè, il musetto con un amaretto e cioccolata. E' imperdibile questa torta, per originalità e bontà. Costa € 15 (per 1 kg. di gelato).

I gelati sono buoni, certo non al livello delle top, ma meglio di tante altre gelaterie. I gusti non sono tantissimi, sono dentro ai cestelli di metallo, quindi non li vedrete, ma personalmente a me poco importa, quello che fa testo è la prova assaggio.
Io ho chiesto una vaschetta da 1/2 kg con tre gusti, ma il commesso me ne ha dati due. Errare è umano, ma dato che c'ero solo io in quel momento avrei gradito più attenzione, anche perchè non ho preso un conetto da pochi euro e quindi almeno 3 gusti me li dovevano. Comunque i due che sono "rimasti" erano il c'era una volta (nocciola e mandorla pralinata) e il mascarpone con Nutella. Quest'ultimo l'ennesima imitazione mal riuscita del mitico gusto Alice della cremeria Funivia, dato che in Alice la Nutella rimane separata e ancora liquida rispetto al gelato riuscendo in un connubio favoloso, mentre qui la Nutella è compattata dal freddo, come quando la si lascia in frigo. Non male anche il gusto noce Macadamia. e la novità Caramella mou. Se si prende la vaschetta, regalano una confezione (sigillata) di miniconetti di cialda.



Infine due particolarità: minicalippo artigianale e ghiacciolo alla liquirizia.

23 marzo 2009

Bottega del caffè - Bologna

Dove: Via Orefici 6 - Bologna
Da provare: caffè macinato al momento; cioccolate pregiate
Pro: vasto assortimento di caffè, tè, cioccolate, confetture, buon prezzo del caffè macinato, aperto domenica (in questo periodo).
Contro: parcheggio, prezzi alti per il resto, non è facilissimo scegliere con tranquillità per la presenza un po' invadente dei commessi

Se siete in centro, e avete fatto un giretto al Mercato di Mezzo, tornando su via Orefici sarete attirati da un fragrante aroma di caffè. Difficile resistere, proviene dalla torrefazione la "Bottega del Caffè", un'istituzione bolognese aperta da decenni. E sarete attirati sopratutto in questo periodo prepasquale, dalle svariate uova di cioccolato che fanno capolino dalle vetrine. Ci butterete un occhio e non potrete fare a meno di entrare a curiosare per portarvi a casa qualche delizia.
Scendendo una scala si arriva in un vero e proprio emporio di cioccolata, tè, caffè e dolciumi.
In primis la torrefazione del caffè: molte varietà da acquistare ad etti, in grani o facendosele macinare al momento. Io ho preso un etto di decaffeinato (€ 2) e mi sono goduta il suo aroma che, così vivo, proveniva dal sacchetto, per molte ore a venire...ha addirittura profumato anche l'abitacolo dell'auto mentre tornavo a casa...appena arrivata non ho resistito, ne ho subito fatto una tazzina: che intensità!
All'interno si è avvolti da cioccolate e cioccolatini di tutti i tipi, sopratutto pregiati, come i fondenti Amedei, che hanno sia in tavolette grandi che in formato cioccolatino.

Hanno anche tanti mini uova pasquali molto carine (e molto care), io ho preso questa della Maglio, ricoperta di mandorle a scaglie.

Oltre a tantissime cioccolate, non manca il reparto tè e quello confetture: completo l'assortimento delle Wilkin & Sons (tra cui anche il lemon curd); poi mi ha attirato anche un piccolo espositore con tutti i diversi tipi di sale (rosa, dell'Himalaya, nero, ecc..a dire la verità l'assortimento più completo di sali e pepi è da "Specialità in vetrina" nella galleria Bass'otto, anche water bar).
Mi è piaciuta particolarmente la scansia dei budini instantanei, della Andrea Steiner, con gusti mai visti prima d'oggi come il budino ai frutti di bosco o la mousse alla zabaione. Ho acquistato questo davvero originale, il budino alla rosa.

Insomma, anche se magari il commesso appena entrate vi dice, "posso aiutarla?" (cosa che personalmente detesto, perchè sono capace di cavarmela da sola e quando ho bisogno chiedo), voi dite "dò un'occhiata" e cominciate a prendere qualcosa dalle scansie, uscirete sicuramente soddisfatti.
Ho letto in vetrina che (periodo prepasquale?) la bottega del caffè rimarrà aperta anche la domenica fino alle 19.

22 marzo 2009

Neaera - Bologna

Dove: Via Oberdan 37 - Bologna
Da provare: aperitivi
Pro: aperto domenica, ricco buffet d'aperitivo, aperitivo a prezzo fisso a € 5, parcheggio (Otto Agosto), locale carino, la domenica si sta tranquilli
Contro: servizio un po' distratto
Vista la carenza di parcheggi a Bologna centro e Sirio, più o meno è ormai diventato un "obbligo" dover mettere l'auto in Piazza Otto Agosto e poi farsi i locali dei dintorni.
In centro sarebbero necessari almeno altri due parcheggi multipiano accessibili da tutti , tanto da coprire la T (uno lo metterei in Piazza Malpighi e coprirebbe Ugo Bassi, Sant'Isaia e Pratello, l'altro in Piazza Verdi, così la riqualifichiamo e coprirebbe Zamboni e San Vitale). Ma si sa, finchè non verrà eletto un sindaco non burocrate e che in questa città ci sia nato, unica possibilità per amarla e conoscerla davvero, le cose non cambieranno.
In via Oberdan, angolo Moline c'è il Neaera (difficile pure da scrivere), aperto da un annetto circa a questa parte, stile moderno e trendy, sui toni del bianco e nero, con una luce blu che si diffonde tanto quanto viene la sera. Ha tavolini anche all'esterno, ma meglio entrare, il locale è molto meglio che un portico striminzito.
Questo bar dà il meglio di sè per l'aperitivo. Infatti, dalle 18 fino circa alle 21, lungo la vetrata d'entrata è disposto un tavolo con un ricco buffet. E' un'aperitivo alla milanese, può sostituire la cena. L'ho trovato fresco e buono e la pasta era calda! C'era una buona scelta: due tipi di pasta, crescente, crostini, due tipi di salumi (mortadella e coppa di buona qualità), fagioli e mais, grissini, insalata di riso, patate e tanto altro. Il tutto a prezzo fisso di € 5, con possibilità di scegliere qualunque cosa dal menù: alcolici, analcolici, vini, ma anche acqua o bibite (anche Coca light). Unico neo: prima di riempire con nuove portate il buffet aspettano si svuoti quasi tutto, quindi capita di dover attendere un pochino, ma l'attesa viene ben ricompensata.
Il servizio con noi è stato un po' distratto, perché dopo averci indicato il tavolo, si è "dimenticato" di venire a prendere l'ordinazione. Abbiamo rimediato andando a chiedere. Pazienza. Non sono questi gli elementi che inficiano un giudizio che è sostanzialmente buono.
Tra l'altro il locale è abbastanza tranquillo, scegliete un tavolo in fondo, così sarete sicuri di non essere disturbati dal viavai dell'aperitivo. La domenica è il giorno ideale per fare un salto al Neaera, innanzitutto è aperto, a differenza della maggioranza degli altri locali, e si sta più tranquilli, a parità di ricchezza di buffet. Attenzione, alla domenica alle 21.30 si avvia alla chiusura.

20 marzo 2009

Essere bolognesi

Questo è un piccolo omaggio ai bolognesi e alla bolognesità.


Sei bolognese se...

...se sei nato a Bologna da genitori bolognesi...(capito?! non solo essere nati qui...)
...se sai la differenza tra essere petroniano e bolognese
...se ascoltando Luca Carboni, Lucio Dalla e i Luna Pop ti ci senti dentro...
...se ti incazzi quando leggi 'spaghetti alla bolognese'...
...se sei mondano nel dna...
...se parlare di cibo ti viene naturale...
...se hai un alter ego piuttosto sviluppato...
...se dici che a Bologna non c'è mai niente da fare...
...se chiami via Riva di Reno via Rivareno e via dell'Indipendenza via Indipendenza...
...se non sopporti i fuorisede e i 'marocchini' e poi quando Bologna si svuota ti lamenti che i locali sono vuoti...
...se la domenica d'estate vai a Riccione...
...se ti sposti sempre e comunque in macchina...
...se sai chi è Beppe Maniglia...
...se ce l'hai con tutti punkabbestia e fuorisede che ti rovinano il tuo bel centro storico...
...se snobbi le biblioteche di quartiere e per prendere a prestito un libro esiste solo Salaborsa
...se credi che il tuo lessico sia universale e pretendi che la gente ti capisca
...se porti giù il 'rusco'...
...se c'è cattivo odore dici 'soccia che puzza'...
...se ogni volta che fai da cicerone a qualcuno lo porti alla finestrella di via Piella, dicendo con entusiasmo se sapeva che Bologna era sull'acqua e che sotto la città scorre il fiume Aposa
...se sai che i Bagni di Mario non sono uno stabilimento balneare ma la grande cisterna cinquecentesca che approvvigiona il Nettuno...
...se di solito non prendi l'ombrello, 'tanto ci sono i portici'...
...se il Bologna è la tua squadra del cuore...
...se hai sempre qualche amico con delle bazze che ti fanno risparmiare...
...se al supermercato chiedi al cassiere: 'Mi dà una sportina?'...
...se almeno una volta nella tua vita sei stato 'a San Luca a piedi'...
...se sei donna e nubile non sei mai salita sulla torre degli Asinelli per paura che la maledizione tramandata dalle nostre nonne e madri si avveri
...se 'soppa' non è la zuppa
...Se adori e non perdi uno spettacolo di Vito
...se le lasagne vere sono solo quelle verdi...
...se tutti gli anni vai comprare i brigidini in via Altabella quando 'viene giù la Madonna'
...se nel weekend ti esalti perchè c'è la piazzola...
...se aspetti l'estate per andare a mangiare alle feste dell'Unità
...se anche se non sei interessato allo sport, sei stato almeno una volta all'interno del dall'Ara.
...se la tua 'S' e la tua 'Z' sono più o meno la stessa cosa...
...se Modena e i modenesi non te li fumi proprio...
...se ad un appuntamento romantico (in auto) vai sui colli di notte...
...se hai passato almeno un sabato pomeriggio a fare avanti e indietro (le vasche) per via Indipendenza...
...se ogni volta che passi sotto alle due torri non puoi fare a meno di guardarle
...se quando ti dicono 'Ci troviamo sotto al Nettuno!' non pensi che sia il caso di iniziare un corso accelerato per astronauti....
...se subito dopo LA7 l' 8 è E'tv....
...se non puoi fare a meno dei 'turtlèn' e della gramigna con la susezza
...se almeno una volta ti sei messo al centro di piazza Maggiore difronte a San Petronio e ti sei detto 'quant'è bella Bologna'...
...se per te i giardini margherita sono i più bei giardini di Bologna
...se per te l'Alma Mater non è un'università come le altre...
...se non puoi fare a meno della pizza da Altero quando hai fretta...
..se non ti offendi (ma anzi..) quando ti chiamano cinno...
...se per te le 'braghe' sono i pantaloni...
...se hai letto almeno una volta 'A Copacabana' del Civ
...se per te 'murato' non è un termine pallavolistico ma un locale molto pieno e in alternativa usi 'imballato' che non è un pacco...
...se quando sei stufo dici 'a i n'è pos piò'...
...se 'purtop agnè piò incion cal scorra in dialat'.

18 marzo 2009

Palazzo Gnudi - Bologna

Aggiornamento stagione 2010-2011. Purtroppo ha ripreso nuovamente anche questa realtà. Sono tornata  esclusivamente per lavoro la serata del martedì, la più affollata. La novità di questa stagione è che il Gnudi rimarrà aperto per aperitivo e dopocena anche le altre serate, fino a sabato. Nulla di nuovo sostanzialmente. Se non una parte del salone grande riservata alle cene (pochi tavoli). Per sedersi  anche solo per l'aperitivo bisogna riservare il tavolo altrimenti stai in piedi tutta la sera in mezzo a gente che frulla con il bicchiere in mano. Buffet s'è visto qualcosina in più dell'anno scorso. C'è talmente tanta gente che puoi tranquillamente infilarti e mangiare ad ufo quello che trovi (poco) senza prendere da bere.

Aggiornamento fine maggio 2009: dal 26 maggio, per la stagione estiva, l'aperitivo a partire dalle 19 sarà dal martedì al venerdì, nel chiostro (quel "fuori" a pianterreno di cui parlo nel post in cui la gente era costretta a stare anche quest'inverno). Della serie: ci provano.

Dove: Via Riva Reno 77 - Bologna
Pro: il salone grande del palazzo
Contro: parcheggio, bolgia alla serata (unica) del martedì, location svilita, non si mangia

Aperitivo del martedì sera a Palazzo Gnudi. Da qualche mese a questa parte sembra uno tra gli appuntamenti più glamour della città.
Incuriosita, decido di farci un salto. La serata del martedì è un po' assurda, si è stanchi dopo una giornata di lavoro e si vorrebbe più volentieri starsene spaparanzati tra le comodità di casa propria. Ma si sa, i bolognesi sono mondani da sempre (i biassanot, che in italiano significa i masticanotte, c'erano anche durante il regime fascista...): e io mi ci aggiungo volentieri, che più che mondana, sono curiosa.
Stanca e un po' seccata, ma decisa a vedere coi miei occhi questo evento settimanale prendo l'auto, dopo le venti (per evitare Sirio e semplificando accedendo da via D'azeglio per poi fare Barberie, P.zza Malpighi, Marconi e Riva Reno); miracolosamente trovo un buco in via Azzogardino e assieme ad un'amico mi reco in questo palazzo che a dispetto di quello che si penserebbe è sul pezzo di Riva Reno che dà su via Galliera, subito dopo la Banca Carige.
Come si riconosce Palazzo Gnudi? Di certo non dalla targa esterna, dato che indica che lo stabile è la sede dell'amministrazione del Giovanni XXIII; ma dalla moltitudine di fighetti/e tirati per l'occasione.
Entro verso le 20.30, sperando di trovare un meeting point fruibile. Invece, questo posto è tutt'altro che fruibile.
Affermare che c'era gente è un eufemismo, in verità c'era un pienone infernale: nessun posto a sedere, caldo, confusione, ci si muoveva a fatica, impossibile stazionare anche in piedi. L'unica cosa sensata era andarsene altrove, come ho fatto io, per l'impossibilità di fare qualunque cosa: mangiare, parlare, camminare, rilassarsi, anche bere (a patto di aspettare in fila forse mezzora e andare a bere fuori, nel cortile interno, al freddo).
Ora vorrei parlare dell'aperitivo. Innazitutto non fidatevi di quello che trovate scritto su alcuni siti pubblicitari: nessuna cena. Ci mancherebbe, non ci sono nemmeno i tavoli con le sedie!
I pochi divanetti e i 2/3 tavoli che ci sono, sono rigorosamente tutti prenotati. Ed è questo l'unico modo per poter avere un vassoio con qualcosa da stuzzicare e comunque non dopo le 20. Se arrivi senza tavolo prenotato e dopo le 20 ti troverai davanti al "nulla da mangiare" e a solo una gran massa di gente. Già alle 21/21.30 c'è la fila in strada (!) per entrare. Tra l'altro fin da fuori si sente la musica a tutto volume provenire da lì: poveri residenti.
Il Palazzo meriterebbe ben altra collocazione: cene di classe, non discobar (senza la disco): esso è un insieme di piccole sale, dai soffitti affrescati, che giungono al salone grande disposto per il lungo (molto bello) non godibile a causa della troppa gente. Veramente nulla è godibile in quel modo. Tra l'altro ci sarebbe anche da pagare € 1 di guardaroba. Mah!
Sostanzialmente credo che per apprezzare il martedì sera (altre serate non ne fanno) a Palazzo Gnudi bisogna avere la personalità della pecora. Tutte in fila vanno ordinate e contente, senza pensare. Il gregge. L'età media non è bassa, ci sono molti quarantenni che vanno per guardare e farsi guardare, più delle donne. E li vedi tutti imbellettati per l'occasione. Tutta questa gente mi ha fatto un po' pena. Quanta insicurezza! Ancora lì, a credere di sentirsi "cool" se erano lì.
E' la Bologna da bere. Peccato che gli anni 80 siano passati da un pezzo!
Io ieri, entrando lì, ho provato un'unica sensazione: lo schiacciamento della mia personalità.
Credo sia un fenomeno che si sgonfierà rapidamente così come si è gonfiato: arrivando l'estate la gente si sposterà all'aperto. Sono mode, e come le mode sono passeggere e fragili.
...Tutti quanti con il drink in mano e sotto come va? Fuori come va?

17 marzo 2009

Panificio Atti - Bologna

Dove: Via Drapperie 6 - Bologna
Da provare: tortellini originali bolognesi, raviole sfogliate, torta alle tagliatelle, crocette
Lascia perdere: zoccoletti (secchi!)
Pro: Locale storico d'Italia, specialità bolognesi, sfiziosità, etichette simpatiche fatte ancora a mano
Contro: prezzi altissimi, nessun parcheggio (pieno centro), roba fresca e vecchia allo stesso tempo (dipende dalla fortuna), appena entri ti chiedono subito cosa vuoi (volevo guardare prima...!)

Atti è un pezzo di storia di Bologna. Negozio storico, aperto da oltre un secolo, frequentato anche da G. Carducci e G. Morandi, in quel di via Drapperie, tra i viottoli del Mercato di Mezzo. Nato in origine come fornaio ora occupa tre vetrine: salumificio, gastronomia, panificio con pasta fresca e pasticceria. Il capostipite fu Paolo, a cui si sono succedute le generazioni successive, senza mai chiudere il negozio. Non so quale altra attività ha resistito così a lungo, mi viene in mente la pasticceria Gamberini in Ugo Bassi che so aperta dai primi del Novecento e probabilmente anche La Coroncina in via Indipendenza.
Il bolognese si sa, non va a far spesa regolarmente al Mercato di Mezzo e/o da Atti, perchè sa di lasciarci troppi soldi. Però quella volta che capita lì, non può non comprare qualcosina. Io oggi due cosette di pane e pasticceria, due di frutta e verdura e un po' di formaggio ci ho lasciato quasi trenta euro. Esagerati! Solo da Atti per un po' di pane e due dolcetti ho speso una decina di euro.
Per darvi un'idea dei prezzi di Atti, ho sottomano lo scontrino che ho tenuto per scrivere questo post. Il pane costa (udite udite) € 6,80 al chilo. I salatini € 37 al chilo (ne ho preso un'etto e qualche grammo e ho speso circa 4 euro!), le raviole € 29 al chilo. Se dovessimo comprare il pane qui tutti i giorni ci andrebbe uno stipendio medio! Quindi Atti continua a sopravvivere grazie alla toccata e fuga dei miei concittadini, sopratutto magari anziani residenti in zona, studenti che non conoscono bene la città, professionisti di passaggio e qualche turista.
Se il pane costa così non oso pensare quanto costa la gastronomia, che francamente non ho ancora provato. Certo che in tempi di crisi, sarebbe opportuno da parte di certi commercianti, piuttosto che tenere i negozi semivuoti, andare incontro alla gente, che con tali prezzi guarda e non entra. In fondo è cibo, non oro!
All'interno il locale è ancora come una volta, con l'addetto seduto alla cassa dove paghi prima di aver ritirato la roba.
Ci sono molte sfiziosità: vari tipi di pasta fresca ripiena come i già citati tortellini, tortelloni, ravioli, gnocchi (anche verdi) da loro promossi come fatti a mano.
Poi per il pane, famosa è la crocetta, come quella ferrarese, schiacciate al rosmarino o semi di papavero, che ho trovato un po' secca, ma buona e poi salatini, assaggiati, ma troppo salati e raviole, tante raviole, di tutti i tipi : rosse all'alchermes e glassate con vari tipi di glassatura. A me ha attirato la raviola sfogliata, leggerissima, friabile, ripiena di crema, una vera leccornia.
Vorrei rcordare che Atti è famoso anche per la torta con le tagliatelle, specialità bolognese, che oggi avevano in formato mignon. Ovviamente anche pinze e ciambelle a completare l'offerta.
Se non siete mai stati, è d'obbligo metterci piede almeno una volta stanziando una cifretta e comprando un po' di sfiziosità (il pane è mediocre, a parte le crocette).

15 marzo 2009

The Cantinella - Bologna

Aggiornamento settembre 2011: La Cantinella ha chiuso. Al suo posto ha aperto la Taverna delle Zagare.
Dove: Via dei Griffoni 5/2 - Bologna
Da provare: i cocktail
Pro: servizio gentile e simpatico; atmosfera piacevole, dj set (ma non si balla)
Contro: parcheggio inesistente

The Cantinella, la cantinella, è un cocktail bar molto carino in quel di via Griffoni. Il posto tutti sanno qual'è, ma nessuno sa che si chiama così. Avete presente il percorso obbligato per andare in auto a P.zza Roosevelt? Via Barberie - voltare nella lateralina a destra (vicolo Gangaiolo) - e ancora poi sulla destra c'è quel piccolo slargo prima di via Volto Santo, che è via dei Griffoni.
Una volta in questa taverna c'era l'Habana Vieja, che ha resistito per un po', poi il Paladar Cafè che ha resisitito pochissimo e ora c'è "The cantinella".
All'esterno un buttafuori (comunque gentilissimo) intimorisce un po'; e già che non c'è parcheggio (il parcheggio più vicino disponibile è su Piazza Roosevelt, sempre murata) rende davvero difficoltoso arrivarci. Però se si riesce a superare lo scoglio più grande, e cioè il parcheggio, ne vale ampiamente la pena. Durante il weekend il locale si svuota verso le 2.
Si scende da una scaletta e aprendo una piccola porta si arriva in questa taverna, disposta per il lungo, molto carina. Soffitto a volta, pavimento in cotto e tavolini scuri con divanetti chiari. A fianco del bancone, disposto in fondo, una gigantografia di Marylin Monroe. Bellissimo l'effetto rosa sfumato creato semplicemente con un filo di led. Nel dopocena c'è dj set e anche se non si riesce a ballare per la mancanza di spazio, è comunque piacevole, forse il volume è un po' troppo alto, ma questo è solo un piccolo neo che non inficia il mio positivo giudizio.
Una corposa carta cocktail attende il cliente: alcolici, analcolici, vini, shorts, ecc. serviti non in bicchieri a caso come in tanti bar, ma adatti ad ogni tipo di drink. I prezzi dei cocktail vanno dai 5 ai 10 euro. Considerando gli appetizer, il locale, la musica e il drink stesso, buono peraltro, direi che il rapporto qualità prezzo è giusto. Dopo l'ordinazione è arrivata (a mezzanotte e mezza) un'inaspettata coppetta di olive verdi in ghiaccio e patatine. Bene.
Io ho bevuto un "fragola colada" dico fragola ma in realtà doveva essere un "banana colada". Avevo infatti ordinato quest'ultimo analcolico, ma in realtà mi è stato servito alcolico. Appena l'ho fatto notare al barman, non solo si è prodigato a farmene subito un altro, ma si è scusato più e più volte anche in seguito e quando sono uscita mi ha salutato con un grande sorriso. Mi sono sentita trattata bene. Gli errori divengono secondari se accompagnati dall'accoglienza. Ho notato anche lo stile, i barman avevano una loro divisa nera con il logo, non un paio di jeans e maglietta. Del resto sono gli stessi proprietari del Boavista, uno dei più bei cocktail bar in città.
Auguro a questo locale di avere la fortuna che merita.

12 marzo 2009

Las Piadina - Bologna

Dove: Via Murri 20/d - Bologna
Da provare: Crescione alla Nutella
Pro: servizio veloce, menù appeso in vetrina (si può leggere dall'esterno); tavoli interni per consumare in loco
Contro: la piadina non è del tipo riccionese (sottile), le piadine sapevano troppo di lievito, via Murri lato preferenziale, un po' caro

Premetto che la piadina è la sig.ra piadina quando è di Riccione. Sottile, grande, con quel sapore lieve e vellutato. Unica, è la mia preferita. Però in Romagna vige una storia strana: tanto più si va giù, tanto più la piadina si assottiglia, fino al minimo spessore di Riccione. Ad esempio a Cervia, nonostante già al mare, ma in provincia di Ravenna, la piadina è diversa da quella di Riccione, è grossa e piccola e di sapore più marcato. Queste spesse, assomigliano troppo a quelle industriali confezionate, che ancora vendono e che io sfuggo abilmente.
Las Piadina di certo è che non è gestita da un riccionese e primi dintorni, anzi. Credo che non abbia davvero idea di come sia la vera piadina, sottile o grossa che sia.
Io so com'è il sapore della piadina, è "roba" della mia regione e dato che un bolognese più o meno va "giù al mare" a Rimini o Riccione almeno 3 volte l'anno d'estate, moltiplicate questo per i miei anni, più le numerose vacanze che volenti o nolenti da bambini e da adolescenti lì si fanno. Sono innumerevoli volte. E dopo Bologna, lì ho il secondo cuore. Per i tanti ricordi di quanto tempo ci ho passato. Mentro scrivo mi è venuta in mente una frase di una canzone di Luca Carboni, Solarium: "tenere in mente che al primo straccio di sole scivoliamo a Riccione...". In questa semplice frase è racchiuso questo sentimento dei bolognesi (veri).
Io non so da dove venga il gestore, anche se un sospetto ce l'ho, ed è che sia abruzzese, terra che non c'azzecca molto con la romagna e la piadina. Come faccio a dire ciò? Beh...sul menù c'erano vocaboli come "ventricina", mai sentito prima d'oggi, che ho scoperto essere un salume abruzzese.
Ecco le piadine di Las Piadina.

Sulla farcitura nulla da eccepire, buona, non scarsa in quantità. Anche se i prezzi devo dire un po' cari. Una farcita un po' particolare anche € 5,50. Una semplice con prosciutto € 4.
Il sapore? Quello purtroppo un po' deludente, sapevano troppo di lievito chimico, probabilmente erano fatte davvero da loro, ma il gusto era quello che era. Tanto per intenderci, La Tua Piadina in via Borgonuovo è un altro pianeta.
Il menù è piuttosto vasto: piadine farcite semplice e particolari, vegetariane, crescioni e piadine dolci, tra cui mi ricordo quella formaggio e pere e quella nutella, amarena e granella di nocciole. Io ho provato piadina speck e brie, crescione con pomodoro, mozzarella e salsiccia, crescione alla Nutella e piadina con Nutella (me l'ha regalata perché aveva sbagliato una farcitura).
In generale ho preferito i crescioni, proprio perché il sapore della pasta di piadina incideva di meno ed erano molto ben ripieni. Consiglio il crescione con Nutella, una bella scoperta, dato che a differenza della piadina, dove la Nutella è solo spalmata e incide poco, nel crescione ce n'è una montagna che esce quando lo morsichi ed è davvero godurioso!
Fanno anche crepes (non molte) e primi (surgelati).
Un ultima cosa: questa piadinoteca è all'inizio di via Murri, lato preferenziale, o arrivate dai viali o se venite da Via Toscana, dovrete tornare comunque all'inizio di via Murri e quindi di nuovo sui viali altrimenti, lo sapete, multa da 80 euro. Speriamo che il nuovo sindaco che verrà tolga quell'assurda e odiosa preferenziale su via Murri, e tutto l'altra masnada di Sirio, fatti solo per acchiappare multe.

10 marzo 2009

Krisstal - Bologna

Dove: Piazza Liber Paradisus 1 - Bologna
Lascia perdere: strettine alle vongole? Pizza romagnola? Con uno dei due ho avuto problemi "intestinali" da contaminazione batterica.
Pro: zona cocktail bar
Contro: Igiene degli alimenti/stoviglie, ristorante caro arrabbiato, coperto a € 2,50
Come ho già avuto modo di dire nel post sul Byblos Two, non mi piacciono i locali polivalenti. I locali che provano a fare un po' tutto, con l'intento non troppo nascosto di accalappiare più avventori-tipo possibili.
A me piacciono le cose definite. Fai una cosa, o al massimo due, e le fai bene. Non è solo una questione psicologica, con la quale riduci il senso di confusione che naturalmente provoca ansia. Chi infatti non preferisce avere ben chiaro cosa offre di meglio un locale, per poter scegliere con precisione e poterlo collocare?
Il Krisstal (con due esse, dato che non è la discoteca di Castel San Pietro), il cui nome è tutto un perchè, è esattamente l'opposto dall'essere definito, e quindi certo.
L'elenco delle cose che "fa" stanca persino lo scrittore: è aperto dalle 7 del mattino a notte fonda. Due piani, ristorante per cena, self-service a pranzo, locale di ristorazione e negozio con panificio (vendita di pane durante la giornata) e pasticceria (vendita di torte durante la giornata), bar per colazioni con brioche e cappuccini, aperitivo con dj il mercoledì, cocktail bar dopo le 22 al piano sotto e chi più ne ha più ne metta.
La prima domanda-tipo che mi ha assalito quando ho deciso di metterci piede la prima volta è stata: cosa potrei fare qui? Ristorante? Aperitivo musicale? Cocktail dopocena? Compro una torta? O il pane? Il Krisstal ti costringe a fare una scelta, lasciando cadere le altre (a meno di essere un po' maniaci e andarci molte volte appositamente).
Il Krisstal la prima volta l'ho osservato solo da fuori, per cercare di capire cosa facessero in quello "scatolotto di vetro". Ci andai un paio di mesi fa, per vedere la nuova sede del Comune di Bologna, ora non più a Palazzo d'Accursio, ma dislocato in periferia, nella zona dell'ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti: ero curiosa di vedere l'imponente ed avveniristica costruzione del nuovo municipio, con parcheggio multipiano adiacente, poste, supermercato, parrucchiere, edicola, farmacia, il Krisstal, nella piazza ribattezzata per l'occasione Liber Paradisus.
Liber
Paradisus significa letteralmente libro del paradiso ed è un libro contenente il testo di legge emesso nel 1256 dal Comune di Bologna con cui si proclamò l'abolizione della schiavitù e la liberazione dei servi della gleba.
Sabato scorso ho deciso di dare al Krisstal questa prima opportunità, provando il ristorante, che non merita affatto una seconda chance.
Di sera, chiusi gli uffici, c'è tutto il parcheggio che si vuole, quindi evitate di spendere soldi al multipiano. Non arrivate dritti al Comune, perchè dopo non si può più voltare a destra, dove ci sono tutti i parcheggi a spina di pesce e gratuiti, ma proseguite oltre il comune nella parallela adiacente e voltate a sinistra oltrepassato il palazzo, e tornando su verso la piazza troverete tutto il parcheggio che volete.
Entrando, al piano terra, c'è un po' di tutto, due vetrine con torte non prezzate, alla sinistra un bar e un bancone alla sera coperto da un telo (sarebbe quello il pane-pasticceria?!).
Sul loro sito (confusionario anche quello), pubblicizzano la vendita di paste e brioche dopo la mezzanotte. Come sono sempre diverse le cose da come vengono pubblicizzate, tanto più giro e tanto più me ne accorgo.
Sul bancone di vetro in realtà (sull'orlo del bancone) vengono posizionati 4/5 piatti piani con 4/5 tipi di brioche fredde (sembravano anche rinsecchite) del giorno, per averne una presumo bisognasse chiedere al barista impegnato in altro. Non molto invitante.
Sulla destra, invece, uno spazio abbastanza piacevole con tavoli e poltroncine, adibito unicamente al bere. Qui musica diffusa (non c'è dj, non si balla, non è disco bar). Al sabato sera è abbastanza frequentato. Ho trovato che quest'ambiente fosse il più riuscito.

Dall'interno, si percorre una scala che porta al secondo piano, dove c'è il ristorante.

Si percorre un atrio, che come si può vedere è deserto, (ho potuto fare tranquillamente la foto senza interferenze esterne), dove sono posizionate anche le toilette.

Si giunge poi alla sala ristorante...

...come si può ben notare è deserta. Erano le 22.30. Non è normale, ho subito pensato. Il tempo di guardare i prezzi sul menù e di patire le conseguenze di quello che avevo mangiato che ho avuto la risposta...
Ma andiamo con ordine. Il ristorante è molto bello, nuovo, vuole darsi l'allure di un ristorante di lusso. Belle tovaglie, toni dell'oro e del glicine, lampadari a cascata "Swaroski".
Pero, però...dopo essermi seduta noto le belle veneziane intonate al resto, le tocco, sono molto impolverate, le sposto, guardo i vetri, sono così puliti male (e sporchi) che sembrano ancora insaponati di vecchio.
Mi siedo, arriva una cameriera un po' ansiosa, che prova a sistemare il tavolo, non riuscendoci, dato che traballava un pochino. Ci lascia il menù, guardiamo l'offerta e i prezzi. Primi di carne e pesce con prezzo medio di € 12, secondi fino ai € 17, partendo dai € 12. Carne, pesce, una ventina tra entrambi. Nomi un po' altisonanti, come d'uso per giustificare quei prezzi. Poi "pizze romagnole" e bruschette (40/80/120 cm.).
Mi accorgo che c'è anche il coperto e ne vengo sorpresa: € 2,50 a testa. Mi pare vergognoso (e aggiungo che il cestino del pane non è stato portato).
Sul menù, accanto ai primi, c'è scritto in neretto pasta di produzione propria. Incuriosita, provo le strettine alle vongole.

Dopo una ragionevole attesa, mi accorgo di essermi dimenticata di lavarmi le mani, velocemente mi appropinquo al bagno. Mentre sto camminando, arriva la cameriera (quella di prima) con in mano entrambi i piatti da servire e mi fa: "Dove va?!". Stupefatta e seccata le rispondo: "Come dove vado?! Alla toilette!". Stranezze di camerieri.
Rimango abbastanza soddisfatta del primo: la pasta è buona, ma il condimento, le vongole, sono tristemente vongole sgusciate decongelate. Porzione normale.
Sul loro sito è pubblicizzata la pidaza, sul menù però c'è scritto pizza romagnola, in realtà è proprio questa la pidaza. Una sfoglia di piadina sottilissima, molto simile al pane carasau farcita a pizza. Di certo è anche una furbata, puoi permetterti l'assenza di un pizzaiolo e di un forno a legna, pur pubblicizzando la vendita di pizze, che oggettivamente non sono. Basta farcirla come una pizza e una scaldata in forno. Peccato che dopo tre minuti dalla consegna tutto sia già freddo e la mozzarella rappresa. Bella da vedere, nel complesso non male come gusto. Questa, la sogno, prosciutto crudo (di mediocre qualità), funghi porcini (siamo sicuri?) decongelati, mozzarella (di mediocre qualità) a ben € 9.

Infine guardo per un dolce, mi stimola la "torta allo champagne" (le altre scelte erano banali, spaziando da mascarpone, a cantucci e vin santo, ecc.): finita. Beh, allora niente dolce.
Ma ora arriva la verità...dopo un paio d'ore sento un brontolio alla pancia. Non solo io, anche il mio compagno. Entrambi abbiamo assaggiato l'uno il cibo dell'altra. La pidaza era su un tagliere: accidenti, è vero, i taglieri sono ricettacolo di batteri, non possono andare in lavastoviglie e vengono solo spesso puliti con una spugnetta che chissà cosa ha toccato precedentemente. O le tagliatelle? C'erano dei frutti di mare, e si sa i frutti di mare...Non sapremo mai cosa è stato, ma entrambi abbiamo avuto una scarica di diarrea qualche ora dopo, fortunatamente risoltasi senza ulteriori complicazioni e/o interessare lo stomaco.
Questa esperienza al Krisstal è finita così. Si può mangiare male e/o spendere molto e posso anche accettarlo, ma che ci sia scarsa igiene negli alimenti e/o nelle stoviglie no. Non poco per un ristorante che si vanta di essere di lusso.

6 marzo 2009

Amadeus- Bologna

Dove: Via Dagnini 1/a, Bologna
Da provare: le birre
Lascia perdere: i panini
Pro: parcheggio
Contro: meglio solo bere; pieno nel weekend
Storico pub aperto da una vita, in quel di via Murri (angolo Dagnini). Assieme al Bobby's, poco più indietro, tiene botta imperterrito da anni (decenni?).
Si parcheggia abbastanza bene (essendo fuori porta, un buco lo trovi sempre un po' più indietro o avanti).
Il locale è arredato in stile pub classico, con bancone, tavoli e sedie in legno, ma non è grandissimo.
L'Amadeus è una birreria, e le birre sono il loro prodotto principe, ne hanno una vastissima scelta: alla spina, chiare, scure, rosse, ambrate, aromatizzate, artigianali e chi più ne ha più ne metta.
Andai in compagnia di un paio di amici, arrivammo tardi, forse poco prima di mezzanotte e dato che eravamo affamati, decidemmo di prenderci dei panini. Trovammo subito posto in tre, ma il locale era molto affollato. Dico solo che io e la mia amica non abbiamo terminato il panino, talmente era cattivo. L'altro nostro amico, che prese un hot dog, l'ha finito, rimanendone insoddisfatto. Non mi ricordo più i nomi esatti di quello che abbiamo mangiato, ma credo abbia poco importanza, dato che 3 bocche su 3 si sono lamentate di 3 panini su 3.
In definitiva, un pub classico (non troppo tranquillo nei fine settimana) per bere una birra in tante varietà.

1 marzo 2009

Bar Pasticceria Dino - Castenaso (BO)

Dove: Via Nasica 85 - Castenaso (Bo)
Da provare: calzone salato caldo
Lascia perdere: ciambella
Pro: Freschezza degli alimenti.
Contro: Prezzi alti, dolci troppo burrosi, aperitivo "separato".

Famosa e molto frequentata pasticceria di Castenaso, nota anche a Bologna. In centro al paese, poco dopo il ponte sul fiume Idice. Aperta dal 1963, ha altre due sedi: una a Casalecchio e l'altra a Castelguelfo.
La pasticceria è molto grande, 4 vetrine e fa anche bar. Entrando a destra c'è il bar, mentre a sinistra il lungo bancone di salato e pasticceria, la pralineria e il frigo per le torte e i semifreddi. Ha ancora la cassa come una volta, cioè prima si paga e poi si ritira.
  • Il salato da Dino è sempre appena fatto ed è molto meglio del dolce. Il prodotto di punta, assolutamente da provare, è il calzone salato. Arriva direttamente dal forno retrostante, per cui è ancora caldo. Morbido, farcito, non ha rivali altrove.
  • ...ma a parte il calzone, di ottimo non ho trovato altro. I salatini sono freschi, ma troppo unti. I croissant salati erano troppo secchi. Fanno anche pizze al taglio in trancetti (a ben 2 euro l'una!).
  • Il bar è sempre pieno, ma all'ora dell'aperitivo non ho visto sul bancone del bar gli stuzzichini salati del bancone pasticceria. Non c'era niente.
  • Il panettone salato: se lo possono tenere. Volevo comprarne uno, ma il più piccolo che avevano me l'hanno proposto a € 31.
  • Settore dolce: ho provato biscottini da tè, paste e ciambella. Tutto molto fresco. I biscotti avevano un piccolo peccato di troppa burrosità, ma nel complesso erano buoni. Le paste, € 1 l'una, non molta varietà, un po' pesantuccie (troppo burro anche qui). La ciambella? Ne hanno di varie misure. Ne ho presa una piccola. Per fortuna, dato che era pessima. Gommosa, cattiva. Torte in vetrina molte (carina la torta autunno), semifreddi, e praline. Le praline decisamente troppo care (€ 1 l'una, come una pasta!).