Dove: Piazza Liber Paradisus 1 - Bologna
Lascia perdere: strettine alle vongole? Pizza romagnola? Con uno dei due ho avuto problemi "intestinali" da contaminazione batterica.
Pro: zona cocktail bar
Contro: Igiene degli alimenti/stoviglie, ristorante caro arrabbiato, coperto a € 2,50
Come ho già avuto modo di dire nel post sul
Byblos Two, non mi piacciono i locali polivalenti. I locali che provano a fare un po' tutto, con l'intento non troppo nascosto di accalappiare più avventori-tipo possibili.
A me piacciono le cose definite. Fai una cosa, o al massimo due, e le fai bene. Non è solo una questione psicologica, con la quale riduci il senso di confusione che naturalmente provoca ansia. Chi infatti non preferisce avere ben chiaro cosa offre di meglio un locale, per poter scegliere con precisione e poterlo collocare?
Il
Krisstal (con due esse, dato che non è la discoteca di Castel San Pietro), il cui nome è tutto un
perchè, è esattamente l'opposto dall'essere definito, e quindi certo.
L'elenco delle cose che "fa" stanca persino lo scrittore: è aperto dalle 7 del mattino a notte fonda. Due piani, ristorante per cena,
self-
service a pranzo, locale di ristorazione
e negozio con panificio (vendita di pane durante la giornata) e pasticceria (vendita di torte durante la giornata), bar per colazioni con brioche e cappuccini, aperitivo con
dj il mercoledì, cocktail bar dopo le 22 al piano sotto e chi più ne ha più ne metta.
La prima domanda-tipo che mi ha assalito quando ho deciso di metterci piede la prima volta è stata: cosa potrei fare qui? Ristorante? Aperitivo musicale? Cocktail dopocena? Compro una torta? O il pane? Il
Krisstal ti costringe a fare una scelta, lasciando cadere le altre (a meno di essere un po' maniaci e andarci molte volte appositamente).
Il
Krisstal la prima volta l'ho osservato solo da fuori, per cercare di capire cosa facessero in quello "
scatolotto di vetro". Ci andai un paio di mesi fa, per vedere la nuova sede del Comune di Bologna, ora non più a Palazzo d'Accursio, ma dislocato in periferia, nella zona dell'ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti: ero curiosa di vedere l'imponente ed avveniristica costruzione del nuovo municipio, con parcheggio
multipiano adiacente, poste, supermercato, parrucchiere, edicola, farmacia, il
Krisstal, nella piazza ribattezzata per l'occasione
Liber Paradisus.
Liber Paradisus significa letteralmente libro del paradiso ed è un libro contenente il testo di legge emesso nel 1256 dal Comune di Bologna con cui si proclamò l'abolizione della schiavitù e la liberazione dei servi della gleba.
Sabato scorso ho deciso di dare al Krisstal questa prima opportunità, provando il ristorante, che non merita affatto una seconda chance.
Di sera, chiusi gli uffici, c'è tutto il parcheggio che si vuole, quindi evitate di spendere soldi al
multipiano. Non arrivate dritti al Comune,
perchè dopo non si può più voltare a destra, dove ci sono tutti i parcheggi a spina di pesce e gratuiti, ma proseguite oltre il comune nella parallela adiacente e voltate a sinistra oltrepassato il palazzo, e tornando su verso la piazza troverete tutto il parcheggio che volete.
Entrando, al piano terra, c'è un po' di tutto, due vetrine con torte non prezzate, alla sinistra un bar e un bancone alla sera coperto da un telo (sarebbe quello il pane-pasticceria?!).
Sul loro
sito (confusionario anche quello), pubblicizzano la vendita di paste e brioche dopo la mezzanotte.
Come sono sempre diverse le cose da come vengono pubblicizzate, tanto più giro e tanto più me ne accorgo.
Sul bancone di vetro in realtà (sull'orlo del bancone) vengono posizionati 4/5 piatti piani con 4/5 tipi di brioche fredde (sembravano anche rinsecchite) del giorno, per averne una presumo bisognasse chiedere al barista impegnato in altro. Non molto invitante.
Sulla destra, invece, uno spazio abbastanza piacevole con tavoli e poltroncine, adibito unicamente al bere. Qui musica diffusa (non c'è
dj, non si balla, non è disco bar). Al sabato sera è abbastanza frequentato. Ho trovato che quest'ambiente fosse il più riuscito.

Dall'interno, si percorre una scala che porta al secondo piano, dove c'è il ristorante.

Si percorre un atrio, che come si può vedere è deserto, (ho potuto fare tranquillamente la foto senza interferenze esterne), dove sono posizionate anche le
toilette.

Si giunge poi alla sala ristorante...

...come si può ben notare è deserta. Erano le 22.30. Non è normale, ho subito pensato. Il tempo di guardare i prezzi sul menù e di patire le conseguenze di quello che avevo mangiato che ho avuto la risposta...
Ma andiamo con ordine. Il ristorante è molto bello, nuovo, vuole darsi l'
allure di un ristorante di lusso. Belle tovaglie, toni dell'oro e del glicine, lampadari a cascata "
Swaroski".
Pero, però...dopo essermi seduta noto le belle veneziane intonate al resto, le tocco, sono molto impolverate, le sposto, guardo i vetri, sono così puliti male (e sporchi) che sembrano ancora insaponati di vecchio.
Mi siedo, arriva una cameriera un po' ansiosa, che prova a sistemare il tavolo, non riuscendoci, dato che traballava un pochino. Ci lascia il menù, guardiamo
l'offerta e i prezzi. Primi di carne e pesce con prezzo medio di € 12, secondi fino ai € 17, partendo dai € 12. Carne, pesce, una ventina tra entrambi. Nomi un po' altisonanti, come d'uso per giustificare quei prezzi. Poi "pizze romagnole" e bruschette (40/80/120 cm.).
Mi accorgo che c'è anche il coperto e ne vengo sorpresa: € 2,50 a testa. Mi pare vergognoso (e aggiungo che il cestino del pane non è stato portato).
Sul menù, accanto ai primi, c'è scritto in neretto pasta di produzione propria. Incuriosita, provo le
strettine alle vongole. 
Dopo una ragionevole attesa, mi accorgo di essermi dimenticata di lavarmi le mani, velocemente mi appropinquo al bagno. Mentre sto camminando, arriva la cameriera (quella di prima) con in mano entrambi i piatti da servire e mi fa: "Dove va?!". Stupefatta e seccata le rispondo: "Come dove vado?! Alla toilette!". Stranezze di camerieri.
Rimango abbastanza soddisfatta del primo: la pasta è buona, ma il condimento, le vongole, sono tristemente vongole sgusciate
decongelate. Porzione normale.
Sul loro sito è pubblicizzata la
pidaza, sul menù però c'è scritto pizza romagnola, in realtà è proprio questa la
pidaza. Una sfoglia di piadina sottilissima, molto simile al pane
carasau farcita a pizza. Di certo è anche una
furbata, puoi permetterti l'assenza di un pizzaiolo e di un forno a legna, pur pubblicizzando la vendita di pizze, che oggettivamente non sono. Basta
farcirla come una pizza e una scaldata in forno. Peccato che dopo tre minuti dalla consegna tutto sia già freddo e la mozzarella rappresa. Bella da vedere, nel complesso non male come gusto. Questa, la
sogno, prosciutto crudo (di mediocre qualità), funghi porcini (siamo sicuri?)
decongelati, mozzarella (di mediocre qualità) a ben € 9.

Infine guardo per un dolce, mi stimola la "torta allo champagne" (le altre scelte erano banali, spaziando da mascarpone, a cantucci e vin santo, ecc.): finita. Beh, allora niente dolce.
Ma ora arriva la verità...dopo un paio d'ore sento un brontolio alla pancia. Non solo io, anche il mio compagno. Entrambi abbiamo assaggiato l'uno il cibo dell'altra. La
pidaza era su un tagliere: accidenti, è vero, i taglieri sono ricettacolo di batteri, non possono andare in lavastoviglie e vengono solo spesso puliti con una spugnetta che chissà cosa ha toccato precedentemente. O le tagliatelle? C'erano dei frutti di mare, e si sa i frutti di mare...Non sapremo mai cosa è stato, ma entrambi abbiamo avuto una scarica di diarrea qualche ora dopo, fortunatamente risoltasi senza ulteriori complicazioni e/o interessare lo stomaco.
Questa esperienza al
Krisstal è finita così. Si può mangiare male e/o spendere molto e posso anche accettarlo, ma che ci sia scarsa igiene negli alimenti e/o nelle stoviglie no. Non poco per un ristorante che si vanta di essere di lusso.