3 febbraio 2008

Paprika - San Lazzaro di Savena (Bo)

Aggiornamento estate 2009: il locale è attualmente dismesso.

Avevo promesso a me stessa che non sarei più tornata in questo "poliedrico" locale (bar, ristorante, discodinner, discopub) dall'estate scorsa, quando andai per un drink al dopocena. Detesto i locali poliedrici. La situazione fu grottesta, per bere attesi all'incirca un'ora al tavolo. Un viavai di gente tra i tavoli sotto gli ombrelloni in giardino e quelli all'interno, musica ad alto volume e gente che andava lì per guardare e farsi guardare. Lessi il menu in bella vista difronte alla porta, c'era di tutto: pesce, carne, addirittura crescentine e prezzi decisamente alti per un ristorante appena nato. Rimasi molto scettica e mi dissi che a quei prezzi sarei andata in un ristorante puro, magari anche famoso, ma non lì.
Un paio di sabati fa, però, un amico, vantando la conoscenza con il cuoco e tessendone le lodi, mi ha insistentemente incoraggiato ad unirmi a lui e ai suoi amici per provare quella che lui definiva una delle migliori cucine. Onestamente rimasi molto dubbiosa e pensai ad un pierraggio nemmeno troppo nascosto. Comunque non pretendo di essere nata imparata e quindi mi avviai ad assaggiare questa cucina così decantata.
La prima cosa che vi voglio dire? I miei sospetti erano ben fondati!
Assieme ad un altro amico raggiungo il Paprika per le 21.30. La saletta di ingresso è piccola e poco illuminata, forse per creare un'atmosfera più intima. Attraversiamo una lunga sala piena di tavoli anche più grandi per gruppi di persone e arriviamo infine nella nostra saletta più esterna che delude subito le aspettative. Un ambiente spartano con delle palme disegnate sulla parete, tavolini in lamiera, da giardino comune, apparecchiati con una striscia di tovaglia e un telone di plastica a chiudere l'ambiente.
Decido di prendere delle strettine con sugo di asparagi e culatello e un filetto all'aceto balsamico (15 euro). Arriva il primo e già dalla forchettata iniziale l'impressione non è delle migliori, la pasta è sciatta e scotta e il sugo è troppo abbondante. Mah, speriamo che almeno col secondo si riprendano. Arriva il filetto e qui non va di molto migliorando. Ho ancora nella mente il sapore di questa carne che si perdeva in un lago di aceto balsamico di bassa qualità. Il filetto era appoggiato su una fetta di pane affogato in questo aceto, ma la carne, seppur morbida, era, oltre che insipida, talmente pregna di questo aceto da sapere preminentemente di esso e i miei tentativi di salarla sono stati tutti inutili. Finita la carne rimane questa fetta di pane completamente inzuppata di aceto.
Inoltre, estetica delle sale a parte, il gruppo chiamato a suonare era nella media di un qualsiasi pub, e anche la clientela agli altri tavoli era eccessivamente rumorosa, tanto da costringermi ad urlare pur di parlare col mio amico.
Infine verso la mezzanotte si è creato un eccessivo via vai di gente a causa del tentativo di trasformare il ristorante in una specie di disco pub, col risultato di rendere il locale ancora più invivibile.

2 commenti:

stefano ha detto...

E' da un paio di mesi che sto tentando di contattare il Paprika con il risultato di trovare costantemente il telefono occupato. Ti risulta che abbiano chiuso definitivamente?

Titti ha detto...

Non lo so, effettivamente anche io una volta lo trovai chiuso. Fai prima a farci un salto direttamente una sera nel fine settimana e vedere se è aperto o meno.