4 ottobre 2009

Pane Vino e San Daniele L'Altro - Bologna

Dove: via Irnerio 10/a - Bologna
Lascia perdere: tagliere di prosciutto San Daniele
Pro: aperto fino a tardi, parcheggio Montagnola vicino
Contro: porzioni misere, prezzi alti, porta aperta sulla strada, servizio approssimativo
Questo posto fila dritto nella mia black list!
Tanto è un ottimo indirizzo Pane Vino e San Daniele, lo storico primo locale aperto da anni in via Altabella (che è nella mia top list), tanto è mediocre quest'ultimo, aperto recentemente in via Irnerio, all'angolo con via Capo di Lucca, nella quale ahimè ha messo anche una verandina (l'ennesima a Bologna) per i maniaci dell'outdoor-anche-quando-nevica.
Ho cenato male, in una sequela di cose che non andavano. Quando un locale non sa offrire nemmeno ciò per cui si vanta, il prosciutto di San Daniele e il vino, non c'è speranza.
Entriamo da una porta spalancata sulla strada, dalla quale soffia aria fredda ed umida sui tavoli e prendiamo posto a sedere. Non è agevole cenare con l'occhio che casca sull'esterno, oltre a sentirsi infreddoliti.
la porta aperta...
C'è un team di camerieri giovani, meridionali. Ci serve una ragazza poco cordiale. Il cuoco, anch'esso un "simil-studente" più che un cuoco è un preparatore di bruschette e taglieri.
Ci viene porto il menù: piuttosto scarso. Mi aspettavo piatti caldi, pastasciutte, secondi. Invece il menù è più simile a quello di un pub che a quello di un ristorante: taglieri di affettati e/o formaggi; cestino di crescentine e tigelle; bruschette; un paio di insalatone; un unico piatto caldo con prosciutto, tomino fuso o scamorza, patate e verdure grigliate, 3/4 tipi di dolci, che a vederli non invitavano granchè. Stop.
Scelgo il piatto caldo, quando mi viene detto al momento dell'ordinazione: "le patate le abbiamo finite". Giuro, avrei voluto girare i tacchi ed andarmene. Dunque, fanno solo un unico piatto caldo, il locale è semivuoto e tu le patate le hai finite?! Ma come siete messi?! Questo è un dilettantismo imperdonabile. Mi si offre una sostituzione con...più verdure grigliate! Hai capito?! Non con altro prosciutto! Il minimo, almeno, visto la crepa! No, invece solo altre due fette di peperone grigliato surgelato condito con olio.

Sono le 23 di sabato e il locale è già quasi deserto
Poi arriva il vino, scandaloso! Era a temperatura ambiente! Ordino un rosso, precisamente uno Schioppettino, due dita servite in calice grande: insulso, fermo, caldo. Infine arriva il tagliere di San Daniele con il cestino di tigelle e crescentine. Una porzione ridicolmente misera: 4 (contatele, sono 4) fette trasparenti di San Daniele accompagnate da un cestino (ino ino) di minicrescentine (rettangolini bisunti) e minitigelline (le uniche buonine), poche, ma che in confronto ai 10 gr. di prosciutto erano abbondanti...

le 4 fette trasparenti e le poche minicrescentine bisunte
I prezzi? Il calice di broda calda € 3,50; i pochi grammi di prosciutto con cestino-ino ino € 7,90; il piatto con verdure grigliate decongelate, 3 fette di prosciutto e senza patate altre € 7,90.
Accanto alla cassa, sotto gli occhi di chi stava pagando, verso mezzanotte, la cameriera stava già mangiando su uno sgabello (quello che dovrebbe servire ai clienti del bar) un piattone di prosciutto (oh, quello sì abbondante). Che professionalità (e che figura).
In conclusione: il locale non è quello che vorrebbe far credere. Non è un ristorante, ma una tavola fredda, molto più adatta per un pranzo veloce, uno spuntino che per una cena. Si può bere, ma non c'è nemmeno troppa scelta di vini, e sopratutto sono serviti caldi!

13 commenti:

Günther ha detto...

improvvisazione è oggi la regola non solo a bologna, hai fatto bene a raccontarlo, sono talmente tante le lacune professionali che hai riscontrato, bisogna fare capire che ristorazione vuole dire un mestiere serio, non basta mettere due cose pronte insieme

Belle ha detto...

Scusa ma perchè ce l hai tanto con i meridionali? non so ma nelle tue recensioni sento spesso del pregiudizio...

Titti ha detto...

Ma quale pregiudizio? Io racconto solo dati di realtà. E...avete invaso Bologna.

gemini ha detto...

Non ci credo...che pena!
guardando le misere fettine e crescentine bruciacchiate ho pensato invece a domenica scorsa, gita al sito preistorico di Monte Bibele, camminata e faticaccia, fame improvvisa, ci siamo fermati presso una trattoria scelta a caso sulla strada.
Abbiamo mangiato ottime crescentine, abbondanti, abbondante prosciutto e contorni, locale pulito...
unico neo: abbiamo aspettato molto. Effettivamente non avevamo prenotato ed erano le 14...
I dati:
IL POSTIGLIONE
di BOSCHI FRANCA & C. sas
40050 Quinzano (BO) - 9, v. Foscolo
tel: 051 6546104

Ciao
Chiara

Smilecrusher ha detto...

Purtroppo devo constatare che a distanza di alcuni anni (ci sono stato 3-4 anni fa) la situazione non è migliorata... La nota sui camerieri meridionali (anche per chi si sente offeso) è che la maggior parte dei locali "improvvisati" usa studenti fuori sede (quindi principalmente meridionali) come baristi/camerieri ecc. ed è questa mancanza di professionalità che rende questi locali indecenti...
Ciao!
Lorenzo

Titti ha detto...

Ciao Lorenzo, quello che stupisce è come mai dopo già 3/4 anni non è ancora chiuso...

remlablat ha detto...

Ciao Titti
siamo le 3 gestrici meridionali di Pane e Vino L'altro. Ex studentesse ora laureate e con un master in turismo enogastronomico.
Abbiamo letto con profondo dispiacere la tua recensione. Ci sta che ognuno di noi possa avere le proprie preferenze e che ci siano dei posti che a pelle non ci aggradano.
Tuttavia c'è sempre modo e modo di dire le cose e tu hai scelto il peggiore offendendo il nostro personale e il nostro lavoro.
Il personale è composto da ragazze che studiano sì ma sono tutte appassionate di cucina e attente ai prodotti tipici. La nostra licenza è di bar tavola fredda estesa, come quella dell'altro Pane e Vino di Via Altabella che ha i nostri stessi fornitori, le nostre stesse porzioni, misure dei calici e tipologie di piatti.
Noi non possiamo avere verdure fresche grigliate, abbiamo la migliore marca di surgelati sul mercato e chi non è digiuno di competenze in ristorazione sa anche che spesso la catena del freddo è più controllata della catena del fresco, dove lo sbalzo termico di temperatura spesso danneggia irreparabilmente la materia prima.
Ma a te probabilmente tutto questo non interessa: tu sei entrata da una porta aperta (perché avremmo dovuto chiuderla? era un invito ad entrare e stranamente solo tu l'hai vista come una distrazione).
Erano le 11 e non c'era nessuno? Avevamo avuto degli aperitivi di laurea e più gente del previsto (meno male) e piuttosto che dare patate scadenti comprate al supermercato preferiamo dire che non le abbiamo, tanto cerchiamo di essere attente alla clientela.
Per inciso: da noi pane, coperto e servizio non si pagano ma forse tu hai dimenticato di dirlo...una semplice distrazione?
La cosa più grave che ho riscontrato nella tua recensione è quello che hai detto del personale che mangiava sullo SGABELLO deputato ai clienti del bar. Il bar funziona la mattina non durante tutto il giorno e il nostro personale non lo releghiamo nelle cucine a mangiare in piedi come i cavalli.
No. Cerchiamo di trattarlo bene e di farlo venire a lavorare col sorriso sulle labbra e non con il ghigno che si percepisce dalle tue parole.
Per cui ci dispiace molto ma non ci siamo piaciute.
Il mondo è grande, Bologna anche.
E' triste vedere che c'è chi arriva e dall'alto di non si sa quale pulpito si sente autorizzato a giudicare il lavoro di chi non si conosce e soprattutto non si ha voglia di conoscere. Se tu avessi espresso il tuo malcontento nel momento in cui ti sei seduta, confrontandoti, noi avremmo potuto fare qualcosa ma tu non volevi. Volevi un nome per la tua black list. Ora ce l'hai.
Buona Giornata.

Titti ha detto...

Care ragazze, il pulpito, non è pulpito. Intanto sono una giornalista che anche per lavoro si occupo, tra le altre cose, anche di locali di ristorazione. Secondo, dato che PAGO, ho pienamente il diritto di lamentarmi se le cose non vanno. La libertà di opinione e pensiero è espressa dalla nostra Costituzione. Come c'è una black list, c'è anche una top list.
Non nego il vostro impegno, capisco la vostra fatica quotidiana, ma nel vostro locale ci sono cose che non vanno. Non sono l'unica a pensarlo, come potete leggere negli altri commenti lasciati al post. Dovreste far tesoro delle critiche, non c'è critica più costruttiva di quella di un cliente. Io non ho offeso nessuno, e ribadisco, se chi mi ha servito non è stata particolarmente brillante, ho il diritto di lamentarmene. Credo che le vostre siano giustificazioni che c'entrano poco con quello che ho espresso. E che ribadisco: le porzioni di San Daniele erano assolutamente insufficienti; la porta aperta non si tiene, il vino non va servito caldo, le scorte si gestiscono meglio, il personale non deve mangiare difronte al cliente. Forse nel sud Italia questo è normale, ma qui no. E non è un discorso (per carità, non sentitevi sempre attaccati in questo senso) razzistico. Ma di cultura. Cercate di essere più professionali.
Ci sta che qualcuno vi critichi, ci sta. Serve per migliorarsi, non per sentirsi feriti nell'orgoglio. Potete, con qualche accorgimento in più, sbarazzarvi di tali problemi.
Buon lavoro

LittleBastard ha detto...

Credo che il punto non sia meridionale o settentrionale. Credo che uno studente di 20 anni sia uguale più o meno in tutta Italia! (spero di essermi spiegato..)

Unknown ha detto...

ho mangiato in luoghi gestiti da bolognesi doc, ed ho trovato le stesse mancanze descritte nell'articolo. anzi. di media nel centro di bologna della buona cucina si avverte solo il profumo, mentre i portafogli si alleggeriscono a ogni fettina di prosciutto.
Proporrei, per decenza del buon senso, che i ristoratori non siano distinti in meridionali/settentrionali, ma in buoni/cattivi.

Titti ha detto...

Ma dato che "emigri" al Nord, prova a portare un valore aggiunto a questa città, altrimenti che emigri a fare?

LittleBastard ha detto...

C'è poco da fare.. il bolognese è sempre stato insofferente ai meridionali e la Titti non fa' eccezione. Lo dico da bolognese, ben inteso!
Non ha alcun senso sottolineare la provenienza di una persona che fa male il suo lavoro: se sbaglia sbaglia come individuo. Portare l'attenzione sull'accento, o il passaporto, o il colore della pelle è solo un modo per dimostrare di avere pregiudizi su alcune categorie di persone.
So che i bolognesi, però, non lo fanno per razzismo e in realtà sono persone estremamente "democratiche".
Ma questo vago alone di razzismo non glielo caverete mai!

Titti ha detto...

Little Bastard, non è razzismo, ma insofferenza. Siamo stati "violentati" da un immigrazione selvaggia. Troppa gente vuole stare a Bologna.