4 marzo 2008

Pasticceria Leon D'oro - Ferrara

Domenica pomeriggio ero a Ferrara a fare due passi in centro. Nella zona pedonale, difronte alla Cattedrale, c'è questa frequentatissima pasticceria storica, aperta dalle 7 alle 24. Centinaia di persone entrano ed escono a bere un caffè, a comprare dolciumi, a sostare nei tavolini all'interno e anche all'esterno, nella veranda. Credo sia un'istituzione per i ferraresi questa pasticceria.
E' abbastanza grande, l'arredamento è datato, ma nel complesso non è brutta. In vetrina campeggia un menù che indica i loro piatti, chi vuole può addirittura cenare.
Sono entrata e non ho potuto esimermi dall'acquistare il loro prodotto di punta: il pasticcio ferrarese. Altre specialità tipiche di Ferrara che sono in vendita qui sono sono il panpapato confezionato (un panone al cioccolato, tipico natalizio, che è presente in tutto il locale in vari formati) e la torta tenerina.
Il pasticcio ferrarese è una torta salata: è una crosta di pastafrolla dolce (!) che racchiude un pasticcio di maccheroni conditi con ragù bianco e besciamella.


Ho preso il formato monoporzione a 3 euro.


Nulla da eccepire sulla freschezza, ho notato che a Ferrara la tendenza di preparare e vendere il fresco è rimasta rispetto a Bologna (punto a loro favore). Ma è un piatto di sapore forte, particolare. A me non è piaciuto. L'ho trovato stomachevole: sarà perché il sapore della pastafrolla dolce sui maccheroni al ragù è qualcosa che non mi piace. Le commistioni dolcesalato difficilmente trovano in me una fan. Avrei apprezzato una pastasfoglia al posto della pastafrolla.
Comunque un sapore e un locale da provare.

2 commenti:

Iaia ha detto...

Ciao sono stata anch'io in questa pasticceria, nulla da togliere all'arredamento, ma il personale...lascia a desiderare. Non tutto naturalmente, ma due camerieri proprio non mi sono piaciuti, e purtoppo il rischio è che a causa di chi non sa far bene il proprio lavoro ne risenta tutto il locale. Forse era per i capelli lunghi e l'orecchino al sopracciglio del mio compagno, purtoppo siamo nel 2009 e troviamo ancora provincialismi di questo genere, ma certi sguardi e sorrisi dovrebbero essere sostituiti da maggior classe per chi lavora nella piazza centrale di una città. La stessa classe che abbiamo manifestato io e il mio uomo nel prendere l'aperitivo e sorvolare sul resto. Come giornalista frequento luoghi e gente di vario genere e credetemi spesso si trovano pesonalità di spicco, che rivestono ruoli di un certo rilievo nella società, e ciononostante esternano maggiore umiltà, conoscenza e rispetto nei confronti dell'animo e della sensibilità umano rispetto a molte altre persone che sostituiscono lo scherno con una buona dose di cultura. Ottimo il resto dello staff fortunatamente, non me ne abbia,non si può non manofestare perplessità di fronte a tanta arroganza e, ripeto, provincialità.

Titti ha detto...

Eh sì, purtroppo spesso si incappa in un pregiudizio provincialista...vorrà dire che non ci tornerete più. Ciao ;-)